Il core business di Banca Aidexa restano i finanziamenti alle micro imprese ma la novità è che vengono affinati gli strumenti per valutare il merito di credito grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
E a gestire la nuova fase di consolidamento a due anni dal lancio sul mercato è arrivato (da Deutsche Bank) il nuovo amministratore delegato, Marzio Pividori.
Finanziamenti alle micro imprese
Il passaggio di consegne con il co-founder Federico Sforza (che resta azionista) è avvenuto il primo febbraio. L’obiettivo è continuare a crescere per valore dei crediti erogati e fatturato. Il target 2024 è a 30 milioni di euro, dai 12 del 2023, che ha segnato «la validazione del modello», come ha sintetizzato il presidente Roberto Nicastro.
Aidexa, che ha esordito in pieno Covid e ha ottenuto la licenza bancaria a metà 2021, si inserisce in un segmento di mercato non coperto dalle banche tradizionali e poco frequentato anche dalle altre fintech che negli ultimi anni si sono affacciate numerose sul mercato italiano: le micro imprese fino a 1 milione di fatturato.
Pividori fornisce qualche numero per identificare le potenzialità di mercato: in Italia ci sono 250mila imprese che non hanno più uno sportello bancario nella zona in cui operano. Di queste, 20mila hanno visto la chiusura della banca a cui si appoggiavano negli ultimi 12 mesi. In più, «ci sono altre 350mila imprese che nelle vicinanze hanno solo uno sportello bancario».
Il modello di business: credito subito e sicuro
Banca Aidexa è una fintech, quindi propone un modello di business basato sulla tecnologia, il cui punto di forza è una fase molto snella di richiesta di finanziamento.
L’impresa che intende chiedere un prestito, anche se non è ancora cliente, può fare il cosiddetto onboarding presentando domanda di credito con tutta la documentazione necessaria, in 40 minuti.
Eventualmente assistita da un business banker in video conferenza o da altri partner (compresa Poste Italiane) l’impresa chiede il finanziamento, carica i documenti e ottiene informazioni sui prodotti (migliori durate, tipologie di finanziamento a cui può accedere).
Merito creditizio con valutazione innovativa
Il secondo punto di forza è l’utilizzo della PSD2 come strumento per la valutazione del cliente. La direttiva UE consente infatti l’accesso alle informazioni bancarie per valutare correttamente un’impresa di piccole dimensioni, meglio di un bilancio sintetico e poco indicativo sulla realtà situazione dell’azienda: è proprio questo il motivo per cui spesso le banche fanno fatica a finanziare le micro-realtà.
Analizzando i dati bancari so ottiene invece una visione onnicomprensiva e realistica della salute finanziaria dell’impresa e delle sue potenzialità. Ma non è un lavoro semplice: in relazione all’operatività del conto corrente di un’azienda che fattura 1 milione di euro, si tratta di analizzare qualcosa come 4mila transazioni all’anno.
E qui interviene l’intelligenza artificiale, come spiega Walter Rizzi, neo vicedirettore generale e ideatore di X Score, l’algoritmo proprietario che supporta le valutazioni sul merito creditizio propedeutiche alla concessione del finanziamento.
AI sempre più pervasiva in banca
Anche i processi sono customizzati per le PMI, per cui l’utente ha continue indicazioni per usare il portale. Per ora non c’è utilizzo di IA generativa verso il cliente, mentre ci sono applicazioni (per esempio di assistente virtuale) per gli operatori della banca.
E in vista ci sono anche implementazioni per la gestione dei clienti e l’attività anti-frode.