Favorire il rilancio economico del Mezzogiorno d’Italia, varando specifiche misure mirate alla crescita e al consolidamento delle aree del Sud al fine di renderle più idonee per lo sviluppo e per la crescita del sistema produttivo: è questo l’obiettivo finale del Decreto Sud approvato dal Governo Meloni nel corso del CdM del 7 settembre 2023.
Attraverso una serie di disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia del Mezzogiorno, infatti, il Governo ha istituito la nuova ZES Unica a partite dal 1° gennaio 2024, attivando anche ulteriori provvedimenti sempre rivolti allo sviluppo del Mezzogiorno.
Ecco una breve sintesi delle misure approvate dall’Esecutivo.
- Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno da gennaio 2024, ossia la ZES Unica che comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna: sia le aziende già operative sia le attività che si insedieranno potranno beneficiare di numerosi vantaggi, tra cui il riconoscimento di un credito d’imposta fino al 2026 per l’acquisizione di beni strumentali nuovi;
- Fondo Sviluppo e Coesione (FSC): per il periodo di programmazione 2021-2027 è destinato a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, ripartiti nella proporzione dell’80% nelle aree del Mezzogiorno e del 20% nelle aree del Centro-Nord;
- Sviluppo delle aree interne: istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di una apposita cabina di regia al fine di assicurare l’efficacia della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese;
- Contratti di sviluppo per la realizzazione di interventi di valore non inferiore a 200 milioni di euro;
- sostegni alle attività economiche, artigianali e commerciali, attraverso l’erogazione di risorse in favore dei Comuni e individuazione dei beneficiari entro il 31 dicembre 2025;
- interventi urgenti in favore dei Comuni di Caivano, Lampedusa e Linosa (in base alle anticipazioni, nel pacchetto di misure rientrano infatti anche 45 milioni di euro per finanziare un piano di opere a Lampedusa: manutenzione straordinaria di opere di urbanizzazione primaria, realizzazione di impianti di depurazione e gestione acque reflue, nuovi edifici pubblici riqualificazione di quelli esistenti).
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Il provvedimento dovrebbe prevedere anche il potenziamento degli Enti locali e del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, con l’assunzione di oltre 2mila nuove unità di personale a tempo indeterminato come funzionari.