Nel Decreto Omnibus (DL n. 104 del 10 agosto 2023) pubblicato in Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi rientra anche un nuovo bonus R&S per le imprese che investono in ricerca e sviluppo finalizzate alla produzione di chip.
Il nuovo credito d’imposta è contenuto nell’articolo 5 del provvedimento. Vediamo in dettaglio cosa prevede.
Bonus Chip: credito d’imposta sulle spese R&S
Il nuovo Bonus Chip è destinato alle imprese residenti nel territorio dello Stato (comprese le stabili organizzazioni di non residenti) per investimenti in progetti di R&S nel settore dei semiconduttori. Ammessi anche i contratti con imprese residenti o localizzate in altri Stati UE, dello Spazio economico europeo o nell’elenco di cui al Decreto 4 settembre 1996.
Il nuovo credito d’imposta è comunque alternativo al Bonus Ricerca già attivo (quello per le attività di ricerca fondamentale, di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico, di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 27 dicembre 2019, n. 160).
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I requisiti per l’accesso al nuovo Bonus Chip, le modalità di richiesta e soprattutto il dettaglio degli importi, sono demandati ad un successivo provvedimento del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy). Quel che è certo, è che l’ammontare del credito d’imposta sarà rapportato alla spesa sostenuta dall’11 agosto 2023 al 31 dicembre 2027.
Il tutto, nei limiti dei parametri successivamente previsti dal Ministero (sulla base dei costi ammissibili indicati dall’articolo 25, paragrafo 3, del Regolamento UE 651/2014) e nel rispetto delle regole UE in tema di aiuti di Stato.
Il nuovo bonus sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione, sempre e comunque sulla base della certificazione dei costi sostenuti, rilasciata da un revisore legale.
NB: per la piena operatività della misura è necessario anche un ulteriore decreto attuativo, ossia quello che certifica le attività di Ricerca e Sviluppo (previsto dal DL 73/ 2022 e mai arrivato).
Incentivi alla filiera italiana dei semiconduttori
Il nuovo credito d’imposta mira a potenziare l’industria italiana dei semiconduttori, per i quali al momento il nostro Paese è fortemente dipendente dall’estero.
La nuova misura si colloca nell’alveo della nuova strategia UE sintetizzata nel Chips Act, volto a potenziare la filiera locale dei semiconduttori per ridurre la dipendenza dell’Unione Europea nei confronti dei fornitori stranieri, in primis dalla Cina.