L’Assegno unico che debutta nel 2022 sostituisce una serie di prestazioni di welfare per le famiglie e di detrazioni in dichiarazione dei redditi, alcune già dal prossimo gennaio mentre altre da marzo: lo strumento universale opera infatti un riordino delle agevolazioni per la genitorialità, con importi e regole variabili in base all’età dei figli (0-18 / 18-21) e all’ISEE del nucleo familiare.
Assegno unico figli 2022
Il nuovo sussidio mensile non è automatico come le attuali detrazioni: va richiesto ogni anno (da gennaio) all’INPS e serve anche un ISEE aggiornato per quantificare l’importo spettante (dal successivo mese di marzo; se richiesto entro giugno spettano gli arretrati). La misura dell’Assegno unico può andare da 50 a 175 a 50 euro per figlio, più le diverse maggiorazioni. Di contro, vengono aboliti l’assegno alla nascita di 800 euro per figlio (Bonus mamma domani), gli assegni ai nuclei familiari (ANF, con alcune eccezioni) e alcune detrazioni per figli a carico.
AUUF: compatibilità e vincoli
L’Assegno Unico Universale per i Figli (AUUF) può anche essere utilizzato contemporaneamente ad altre prestazioni a favore dei figli previsti da Regioni, Province e Comuni. In questo caso, pertanto, c’è compatibilità con al fruizione dell’assegno. In altri casi, invece, ci sono una serie di prestazioni sociali eliminate, perché sostituite.
Bonus e assegni aboliti
- Bonus mamma domani, abolito da gennaio 2022: premio alla nascita di 800 euro, a partire dal settimo mese di gravidanza per ogni figlio;
- Assegni familiari, aboliti da marzo 2022: assegni del Comune per famiglie con almeno tre figli minori e ISEE fino a 8.788,99 (ex articolo 65 della legge 448/1998);.
- ANF per dipendenti e pensionati (dl 69/1088) e per operai e impiegati (articolo 4 del Testo unico delle norme per gli assegni familiari), restano ma da marzo 2022 diventano incompatibili con l’assegno unico.
- Fondo per la natalità: pensato per l’accesso al credito delle famiglie mediante garanzie dirette e fideiussioni (legge 232/2016, commi 348 e 349 dell’articolo 1), è abolito da gennaio 2022;
- Bonus Bebè (Assegno di Natalità), istituito dalla legge n. 190/2014 e poi via via prorogato, da ultimo con la Manovra dello scorso anno (per il solo 2021), non verrà più riproposto.
RdC e Assegno unico integrati
La nuova prestazione è compatibile con il Reddito di Cittadinanza, che però viene rimodulato sottraendo la quota relativa ai figli, calcolata in base alla scala di equivalenza. Le due prestazione, in pratica, si sommano ma senza sovrapporsi, perché al RdC viene sottratta la parte spettante per la presenza di figli minorenni (l’INPS versa tutto sulla RdC Card).
Detrazione figli: cosa resta e cosa no
Le storiche agevolazioni fiscali previste dal Testo unico imposte sui redditi (legge 917/1986), gran parte delle quali fruite nel cedolino pensione o in busta paga (detrazioni IRPEF per i figli a carico) vengono sostituite dall’Assegno unico dal primo marzo 2022:
- detrazione di 950 euro per ciascun figlio (comma 1, lettera c, articolo 12 del TUIR) – finora riconosciuta anche per figli naturali riconosciuti, adottivi o affidati – viene sostituita dall’Assegno unico, che invece resta per i figli dai 21 anni che non beneficiano dell’assegno universale;
- maggiorazioni su detrazione IRPEF (es.: figli fino a tre anni, figli disabili, contribuenti con più di tre figli a carico);
- detrazione per quattro figli a carico da 1.200 euro (comma 1-bis dell’articolo 12): viene abrogata.