In attesa delle istruzioni INPS per la domanda di assegno unico universale per i figli fino a 21 anni, con decorrenza da marzo, il decreto legislativo del 18 novembre fissa regole precise, per arrivare preparati alla domanda dal mese di gennaio. Vediamo con precisione cosa bisogna fare per richiederlo.
Domanda di assegno unico
La domanda di assegno unico si presenta all’INPS in via telematica, direttamente o tramite CAF, dal primo gennaio di ciascun anno, erogato in 12 mensilità, con decorrenza dal mese di marzo dell’anno in corso fino al 28 febbraio dell’anno successivo. Per il primo anno di applicazione i tempi sono dunque molto stretti, perché l’INPS deve aspettare che il dlgs entri in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che avverrà però solo dopo il parere delle commissioni parlamentari (il termine ultimo è il 25 dicembre): solo a quel punto potrà definire le procedure di domanda, con uno scarto di pochi giorni dall’apertura dei termini.
Decorrenza a doppio binario
Per le domande presentate da gennaio e fino a giugno, spetta l’assegno con decorrenza primo marzo (anche retroattiva). Per le domande da luglio in poi, l’assegno unico viene erogato dal primo giorno del mese successivo. I tempi stretti per l’entrata in vigore, che potrebbero comportare procedure particolari in sede di prima applicazione.
Esempi di invio
- Domanda presentata in gennaio 2022: l’assegno spetta da marzo 2022. Se il primo assegno arriva in data successiva (ad esempio, a causa dei tempi di lavorazione della domanda, che come detto possono arrivare a 60 giorni), incamera le mensilità precedenti spettanti.
- Domanda presentata in maggio 2022: l’assegno spetta da marzo 2022. Con il primo assegno, arrivano anche le mensilità precedenti.
- Domanda presentata in agosto 2022: l’assegno spetta da settembre 2022. Se il primo assegno arriva successivamente, in considerazione sempre dei tempi di lavorazione, vengono riconosciute le mensilità precedenti spettanti, a partire da settembre.
Accredito assegno unico
L’erogazione avviene mediante accredito su IBAN oppure mediante bonifico domiciliato, o con le stesse modalità del Reddito di Cittadinanza per chi percepisce questo strumento. L’importo dell’assegno unico dipende da diversi fattori, fra cui la composizione del nucleo familiare e l’ISEE. Il minimo, che spetta anche a chi non ha un ISEE in corso di validità, è pari a 50 euro per ogni figlio. Le eventuali maggiorazioni non scattano senza la DSU.
Chi presenta la domanda
La domanda viene presentata dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale per i figli minorenni, mentre i figli maggiorenni possono presentarla personalmente e richiedere la corresponsione diretta della quota di spettante (nei casi in cui ne abbiano diritto, in base ai requisiti di seguito indicati).
L’assegno spetta in parti uguali ai genitori ma di norma viene versato al richiedente, tuttavia si può chiedere, anche in un momento successivo alla domanda, che venga diviso in misura pari fra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale. In caso di affidamento esclusivo, l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di nomina di un tutore, l’assegno è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato.
Condizioni di accesso
L’assegno unico spetta ai nuclei familiari, per ciascun figlio a carico fino a 21 anni se vi sono i presupposti. Infatti, spetta sempre in presenza di figli minorenni mentre nel caso dei maggiorenni vanno rispettate una serie di vincoli:
- frequentano un corso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea,
- svolgono un tirocinio o un’attività lavorativa con reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui,
- sono disoccupati in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego,
- stanno facendo il servizio civile universale
Per i figli con disabilità l’assegno unico spetta a prescindere dall’età. Nel caso di un nuovo nato, è possibile richiederlo a partire dal settimo mese di gravidanza.
Requisiti generali
- Cittadinanza italiana o di un Stato dell’Unione Europea (in entrambi i casi, anche ai familiari), diritto di soggiorno o di soggiorno permanente, cittadinanza di uno Stato non UE con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi, permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
- residenza fiscale in Italia;
- residenza o domicilio in Italia;
- residenza in Italia per almeno due anni anche non continuativi o titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale;
- ISEE: l’assegno unico spetta a tutti, indipendentemente dall’indicatore della situazione economica equivalente, ma l’ISEE serve per collocare il richiedente in uno degli scaglioni ed erogare la somma spettante a seconda delle soglie ISEE (nel 2022, andrà presentato l’ISEE relativo ai redditi 2020).