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Contributo Santuari: al via fondo perduto per imprese in centri storici

di Alessandra Gualtieri

9 Settembre 2021 10:09

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Domande attive per il contributo a fondo perduto fino a 150mila euro riservato a negozi e imprese in calo, attive nei centri storici con santuari.

Il CFP Città Santuari è finalmente pronto: dal 9 settembre all’8 novembre 2021 è possibile inviare la domande all’Agenzia delle Entrate per ottenere il contributo a fondo perduto di importo importo massimo pari a 150mila euro (proporzionale ai ricavi, con accredito su IBAN), previsto in origine dal Decreto Agosto (Dl n. 104/2020) e riservato ad imprese ed esercenti in calo di fatturato per la pandemia Covid che svolgono l’attività (avviata prima di luglio 2020) nei centri storici dei Comuni con oltre 10mila abitanti dove si trovano santuari religiosi con più di 10mila abitanti o interessati dagli eventi sismici 2016. Il contributo spetta se il fatturato e dei corrispettivi di giugno 2020 realizzati nelle zone interessate è inferiore ai 2/3 di quello di giugno 2019 (non è richiesto tale requisito per le nuove attività, avviate dal 1° luglio 2019).

Compilazione e invio domanda

Un provvedimento direttoriale delle Entrate definisce termini e modalità di presentazione delle domande, fornendo il modello di domanda, che deve contenere i seguenti dati: codice fiscale del richiedente, persona fisica o persona giuridica; codice fiscale del legale rappresentante, nei casi in cui il soggetto sia diverso da persona fisica o nel caso di minori o interdetti; codice fiscale del de cuius nel caso in cui il richiedente sia un erede che prosegue l’attività; partita IVA del soggetto cessato nel caso in cui il richiedente abbia posto in essere operazioni aziendali di trasformazione; ricavi o compensi 2019 (fino a 400mila euro, da 400mila euro a 1 milione, oltre 1 milione); indicazione dell’eventuale avvio attività dopo il 1° luglio 2019; indicazione eventuale di svolgimento attività secondo le previsioni del comma 1 dell’articolo 59 del Dl n. 104/2020; ammontare del fatturato e dei corrispettivi riferito ai mesi di giugno 2020 e giugno 2019, realizzati nei comuni dei santuari religiosi; IBAN del conto corrente del richiedente; codice fiscale dell’eventuale incaricato della trasmissione telematica.

L’invio si effettua tramite il servizio telematico disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito web dell’Agenzia delle Entrate, direttamente dal richiedente o da un intermediario delegato alla consultazione del Cassetto fiscale o  fatture elettroniche. L’accredito sul conto corrente del beneficiario indicato nella domanda sarà comunicato nella sezione “Contributo a fondo perduto – Consultazione esito”.

Requisiti

L’articolo 59 del Dl n. 104/2020 ha esteso il beneficio originario (per i centri storici delle città turistiche)  ai soggetti esercenti attività di impresa di vendita di beni o servizi al pubblico, nelle zone A o equipollenti dei Comuni con santuari religiosi, popolazione superiore a 10mila abitanti e presenza turistica estera almeno tre volte superiore ai residenti. Quest’ultimo requisito non si richiede per i Comuni che hanno subito eventi sismici dal 24 agosto 2016 in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria (sono quelli indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis del Dl n. 189/2016). I soggetti che hanno già ricevuto il contributo originario (comma 1 dell’articolo 59 del Dl n. 104/2020), possono accedere al “contributo santuari” solo per i Comuni diversi da quelli indicati nella precedente istanza. Il beneficio, inoltre, non è cumulabile con quello previsto dal Fondo per la filiera della ristorazione (articolo 58 del Dl n. 104/2020).

Importo del CFP Santuari

L’ammontare del contributo a fondo perduto per imprese dei centri storici con santuari è calcolato applicando un’aliquota del 5%, 10% o 15% (a seconda dei ricavi o compensi nel periodo d’imposta precedente) da applicare alla differenza di fatturato fra giugno 2020 e giugno 2019. Nelle istruzioni di domanda sono specificate le modalità di determinazione dei ricavi/compensi 2019, e per il calcolo del fatturato e dei corrispettivi di giugno 2020 e giugno 2019. L’importo minimo del CFP è pari a mille euro per le persone fisiche e 2mila euro per gli altri soggetti a un massimo di 150mila euro. Si effettua comunque una ripartizione in base ai fondi disponibili e alle domande che perverranno e risulteranno accolte.