Ammodernamento e efficientamento dei porti (2,8 miliardi di euro dal 2021 al 2026), acquisto di autobus a metano, idrogeno o elettrici per il trasporto pubblico extraurbano e suburbano (600 milioni di euro), acquisto di treni elettrici o a idrogeno per i servizi ferroviari regionali (500 milioni): si parte da qui per mettere a frutto le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a beneficio delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile in Italia. Il ministro Enrico Giovannini ha firmato nei giorni scorsi tre decreti attuativi, con il via libera della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie locali (per gli interventi sui porti e l’acquisto degli autobus) e della Conferenza Stato-Regioni (per l’acquisto dei treni sulle linee regionali). A questo punto le risorse sono sbloccate e si dovranno utilizzare a livello locale, tramite i relativi investimenti.
Ricordiamo che il Mims (Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili) è il primo destinatario delle risorse del Recovery Plan e del Fondo Complementare (per 61 mld di euro), con progetti che riguardano 4 missioni su 6 del PNRR: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Inclusione e coesione.
- Interventi programmati: estensione alta velocità e potenziamento reti regionali; rinnovo di treni, navi e autobus; sviluppo di porti, logistica e trasporti marittimi; digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade; sviluppo della mobilità ciclistica; miglioramento della qualità dell’abitare e delle infrastrutture sociali; tutela delle risorse idriche.
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Obiettivi: 56% degli investimenti nel Mezzogiorno (Media PNRR 40%); 9 milioni di persone (6 mln nel Mezzogiorno) in più servite dell’alta velocità ferroviaria; riduzione emissioni di CO2 (3 Mln tonn/anno), incidenti stradali (6.000 l’anno)
e disuguaglianze territoriali nell’accessibilità ferroviaria (-38%).
Interventi sui porti
Attingendo alle risorse del Fondo Complementare al PNRR, le risorse destinate agli interventi migliorativi delle infrastrutture portuali sono così ripartiti:
- 1,47 miliardi per l’accessibilità marittima e la resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici,
- 700 milioni per l’elettrificazione delle banchine (cold ironing) e la riduzione delle emissioni delle navi nei porti,
- 390 milioni per l’aumento selettivo della capacità portuale,
- 250 milioni per la realizzazione dell’ultimo/penultimo miglio ferroviario o stradale,
- 50 milioni per l’efficientamento energetico.
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Rinnovo parco autobus
Il decreto per il rinnovo del parco autobus destinato al trasporto pubblico extraurbano e suburbano ripartisce 600 milioni del Fondo Complementare tra le Regioni, destinandone il 50% al Sud. Alla Campania è stata assegnata la quota maggiore (64 milioni), seguita da Lombardia (60,8 milioni), Sicilia (56,5 milioni), Puglia (47,4 milioni) e Lazio (47 milioni).
Gli autobus ecologici dovranno disporre di attrezzature per l’accesso e il trasporto di persone a mobilità ridotta, del sistema ‘conta-passeggeri’ attivo indipendentemente dalla rilevazione con validazione elettronica dei biglietti, di dispositivi per la localizzazione, di videosorveglianza, sistemi di protezione del conducente e di areazione e climatizzazione. Sono ammessi anche acquisti di altre attrezzature, come il trasporto biciclette, fino al massimo del 5% del costo complessivo del veicolo.
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Treni regionali ecologici
Anche i 500 milioni alle Regioni per l’acquisto di treni ad alimentazione elettrica o a idrogeno sono riservati per il 50% al Sud. I nuovi treni per i servizi ti trasporto regionale dovranno essere dotati di climatizzazione, WiFi per i passeggeri, prese di ricarica bici elettriche, rilevazione numero passeggeri a bordo, localizzazione rotabili, allarme con citofonia, videosorveglianza interna ed esterna con telecamere e monitor.
Per approfondimenti, ecco i link ai tre provvedimenti: Decreto 315 (bus ecologici), Decreto 319 (treni), Decreto 330 (Porti)