L’obiettivo è mobilitare almeno 13 miliardi di euro di nuovi prestiti a favore delle piccole e medie imprese (PMI), lo strumento è il nuovo prodotto di cartolarizzazione attuato dal Fondo europeo di garanzia nell’ambito della strategia anti Covid e gestito dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI), con una dotazione di 1,4 miliardi di euro. L’operazione abilita prestiti alle imprese colpite dalla crisi, ma si prevede possano essere a lungo termine. I finanziamenti vengono erogati attraverso banche e intermediari finanziari, che trasferiscono il vantaggio finanziario offerto dalla garanzia UE ai prestiti alle PMI.
Come ha spiegato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza:
sosterrà l’obiettivo del Fondo europeo di garanzia di mobilitare fino a 200 miliardi di euro per l’economia europea, contribuendo a generare almeno 13 miliardi di nuovi prestiti da intermediari finanziari alle PMI, settore duramente colpito dalla pandemia di Coronavirus.
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Il nuovo strumento per i prestiti alle PMI
L’operazione si basa sulla tecnica finanziaria della cartolarizzazione sintetica, in base alla quale un ente cedente (per esempio, una banca) individua un pool di attività nel proprio bilancio (un portafoglio di prestiti), lo suddivide in segmenti con profili di rischio/rendimento diversi e vende parte del rischio acquistando la protezione (in questo caso dal gruppo BEI) di un segmento specifico (tramite garanzia) in cambio di una commissione, a precise condizioni che incentivano le banche ad erogare prestiti alle imprese e a trasferire loro il vantaggio finanziario che deriva da questa operazione. In questo modo si incentivano nuovi prestiti bancari a favore delle PMI
Al Fondo europeo di garanzia partecipano tutti i 22 stati membri (oltre all’Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia). Il target generale è di facilitare l’accesso al credito mobilitando fino a 200 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi per gli Stati membri partecipanti.