Un contributo a fondo perduto alle Startup escluse dai ristori del decreto Sostegni per mancanza del requisito di fatturato: per avere certezza tocca attendere il voto finale sul maxi-emendamento approvato al Senato con voto di fiducia (con 207 voti favorevoli, 28 contrari e 5 astensioni), settimana prossima alla Camera per approvazione definitiva, ma se il testo attuale del ddl 2144 (conversione in legge del decreto Sostegni n. 41/2021) non cambierà ancora, allora arriverà un ristoro anche per le imprese e le Partite IVA che sono rimaste fuori dal contributo a fondo perduto di marzo perchè, avendo attivato la partita IVA nel 2018 e avviato l’attività nel 2019, non avevano il requisito del calo di fatturato del 30% nel 2020 rispetto al 2019.
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L’emendamento, interamente sostitutivo del testo originario, riscrive molte delle misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19. E ne aggiunge di nuove. In questo caso, si andrebbe a riconoscere, per l’anno 2021, un contributo a fondo perduto di importo massimo pari a 1.000 euro e destinato alle startup che hanno attivato la partita IVA a partire dal I° gennaio al 31 dicembre 2018 e con attività avviata nel corso del 2019, che però non raggiugono il requisito dei corrispettivi o del fatturato medio mensile 2020 inferiore almeno del 30% rispetto all’analogo 2019. Gli altri requisiti sarebbero: partita IVA attiva al 23 marzo 2021 ed un fatturato (ricavi o compensi) 2019 entro i 10 milioni di euro.
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Se non ci saranno “stralci” dell’ultima ora (vedi cessione credito per Bonus Mobili e Transizione 4.0 per questioni di copertura finanziaria), quindi, il correttivo al primo Decreto Sostegni dovrebbe ripescare una parte della potenziale platea rimasta fuori dal ristoro, per la quale vengono destinati 20 milioni di euro, demandando a un decreto del Ministro dell’Economia la definizione dei criteri e delle modalità di attuazione del nuovo sostegno economico.