Nuove moratorie sui finanziamenti, proroga di quelle in corso e condizioni più favorevoli sui prestiti garantiti dallo Stato, ad esempio estendendo la garanzia pubblica a 15 anni: sono alcune delle richieste che arrivano da banche e imprese al Governo e alla Commissione UE, per sostenere le attività economiche garantendo liquidità ed aiutare l’economia reale a fronteggiare la persistente crisi determinata dal Covid.
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Le proposte sono presentate dall’ABI (associazione banche italiane) e dalle più rappresentative organizzazioni imprenditoriali: Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, CNA, Confagricoltura, Coldiretti, Confedilizia, Alleanza delle Cooperative Italiane (AGCI, Confcooperative, Legacoop), Casartigiani, CIAAgricoltori Italiani, CLAAI – Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane, Confetra, Confimi Industria. E sono contenute in due lettere, inviate alle istituzioni italiane e a quelle europee.
«Il prolungarsi della crisi sanitaria determinata dal COVID-19 continua a incidere negativamente sulle attività di impresa e allontana per molte di esse la ripresa. Tale grave situazione ha evidenti rilevanti impatti economici e sociali» rilevano le associazioni, insistendo sull’importanza di sostenere le imprese, evitando che esse perdano capacità produttiva: «occorre creare i presupposti sulla base dei quali le imprese, una volta terminata l’emergenza sanitaria, abbiano le capacità, anche finanziarie, per riattivare rapidamente la produzione e contribuire alla crescita economica del Paese».
E veniamo alle richieste. Sul fronte della liquidità:
- nuove moratorie su prestiti e mutui di imprese e famiglie, con la proroga di quelle in essere;
- abolizione dell’obbligo di classificazione del debitore in forborne o, addirittura, in default secondo la regolamentazione europea in materia, riattivando la flessibilità che l’EBA aveva concesso alle banche europee all’inizio della crisi economica.
Per quanto riguarda il temporary framework (la normativa europea sugli aiuti di stato):
- allungare il termine da 6 a 15 anni per le garanzie sui prestiti così da consentire alle imprese di diluire il proprio impegno finanziario su un arco di tempo più lungo, avendo a disposizioni maggiori risorse per agganciare la ripresa;
- ridefinizione della durata dei finanziamenti in essere: Fondo di Garanzia PMI, ISMEA, SACE e o altri soggetti autorizzati. Prevedere la copertura degli eventuali maggiori oneri per le imprese mediante adeguati contributi in conto capitale ammissibili secondo la disciplina del temporary framework.
Strumenti in scadenza
Al momento, lo ricordiamo, sono attivi una serie di strumenti previsti nel corso dell’emergenza Covid per sostenere la liquidità e di famiglie e imprese. Innanzitutto, la moratoria prestiti. Il termine per la presentazione delle domande in base agli accordi per il credito è fissato al 31 marzo, la Legge di Bilancio ha invece prorogato al 30 giugno 2021 la moratoria mutui PMI.
I dati ABI: oltre 2,7 milioni di domande per un valore di circa 293 miliardi. Per quanto riguarda le PMI, le richieste ai sensi del DL Cura Italia (quasi 1,3 milioni) hanno riguardato prestiti e linee di credito per 153 miliardi. Le 60mila adesioni alla moratoria promossa dall’ABI hanno riguardato 17 miliardi di finanziamenti alle imprese. Le domande delle famiglie hanno riguardato prestiti per 95 miliardi di euro. Le banche hanno ricevuto oltre 200mila domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo Gasparrini), per un importo medio pari a circa 94mila euro. Le moratorie dell’ABI e dell’Assofin rivolte alle famiglie hanno raccolto 576mila adesioni, per circa 27 miliardi di prestiti.
Prestiti agevolati
Sono poi in corso i prestiti agevolati con garanzia dello stato del Fondo PMI o di SACE, previsti dal Decreto Liquidità dello scorso anno e prorogati fino al 30 giugno 2021 dalla Legge di Bilancio. I dati ABI: in un anno, dal 17 marzo 2020 al 9 marzo 2021, sono complessivamente 1 milione 793mila 947 le richieste al Fondo di Garanzia PMI, per un importo complessivo di oltre 145,3 miliardi di euro.
Sono quasi interamente attribuibili alle misure previste dai decreti Cura Italia e Liquidità imprese (provvedimenti economici per contrastare l’emergenza Covid). Fra queste, le domande riferiti ai prestiti veloci fino a 30mila euro sono 1 milione 102mila 398, per un importo finanziato di circa 21,5 miliardi di euro. I volumi complessivi dei prestiti garantiti nell’ambito di “Garanzia Italia” (prestiti SACE), sono 21,9 miliardi di euro, per un totale di 1.626 operazioni.
SACE ha annunciato che dallo scorso primo marzo 2021 sono partiti anche i prestiti garantiti per la Midcap (imprese con un massimo di 499 dipendenti che però non rientrano nella definizione di PMI prevista dalla Commissione UE), con garanzia al 90% fino a un importo massimo di 5 milioni di euro, oppure con garanzia all’80% per la rinegoziazione del debito. Sono le stesse condizioni previste dagli altri prestiti di Garanzia Italia. Tutte le informazioni e la documentazione sono pubblicate sul portale dedicato ai prestiti Garanzia Italia, dove c’è una sezione specifica dedicata alle Midcap.