In seguito al monitoraggio settimanale del Ministero della Salute reso noto l’8 gennaio 2021, sono cinque le regioni classificate come zona arancione a partire dall’11 gennaio, precisamente Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia.
Dai governatori arriva tuttavia una tempestiva richiesta rivolta al Governo, a cui si chiede un immediato intervento di natura economica a favore delle attività produttive locali, con una lettera che non nasconde la grande preoccupazione dei Presidenti delle Regioni, pur non andando contro la decisione adottata in base ai dati elaborati dalle Autorità scientifiche e alle indicazioni della Cabina di Regia.
È necessario far fronte della preoccupante diffusione del virus Covid-19 tenendo conto della ricaduta drammatica del provvedimento su imprenditori e operatori impegnati in attività produttive, commerciali, ricettive, turistiche, gastronomiche, sportive e ricreative.
Alla luce di questa situazione di profondissima crisi in cui si dibattono migliaia e migliaia di imprese dei nostri territori, siamo pertanto con la presente a chiedere che il Governo ci fornisca doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e della loro quantificazione, onde evitare ulteriori penalizzazioni a queste categorie e affinché venga scongiurato il rischio, assai concreto, che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica delle nostre Regioni.
Secondo i Governatori, il provvedimento dell’inserimento in zona arancione impone ulteriori restrizioni alla mobilità dei cittadini e alla conduzione delle attività economiche dei tessuti produttivi, già messi alla prova duramente in seguito ai precedenti provvedimenti restrittivi e dal lungo lockdown primaverile.