C’è anche un incentivo per attività di smart working nell’ambito delle agevolazioni Transizione 4.0 nella prossima Legge di Bilancio: un credito d’imposta al 15% per gli investimenti in dispositivi tecnologici e strumentali che abilitano il lavoro agile.
La misura, prevista per il solo 2021, è contenuta nel comma 4 dell’articolo 185 del ddl di Governo, attualmente all’esame della Camera.
A differenza degli altri investimenti in ottica 4.0 (che riguardano anche il 2022), quelli relativi allo smart working devono però collocarsi tra il 16 novembre 2020 e il 31 dicembre 2021, oppure entro il 30 giugno 2022 a condizione che l’ordine sia stato accettato dal cliente entro al fine del 2021 con pagamento di almeno il 20%.
Il credito d’imposta si applica sia ai beni materiali (macchinari), sia a quelli immateriali (software), nel limite massimo dei costi ammissibili: 2 milioni di euro per i macchinari, 1 milione di euro per i software.
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Si tratta di spese che fino a due anni fa erano incentivati con il super-ammortamento. Significa che i beni acquistati non devono necessariamente essere fra le tecnologie 4.0 inserite negli allegati A e B della legge 232/2016. Né ci sono altri requisiti relativi a tipologie specifiche di beni compresi nell’incentivo, solo la previsione che siano:
destinati dall’impresa alla realizzazione di modalità di lavoro agile ai sensi dell‘articolo 18 della legge 81/2017.
Si tratta della norma che regolamenta lo smart working e che prevede il «il lavoro agile quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa». Quindi, per applicare l’incentivo, gli strumenti tecnologici devono essere destinati allo svolgimento dell’attività lavorativa in smart working.
Come detto si tratta di una norma inserita in Legge di Stabilità, che entrerà in vigore il prossimo gennaio 2021. La manovra ha da pochi giorni iniziato l’iter parlamentare, in commissione Bilancio alla Camera. Quindi, le norme potrebbero essere modificate in sede di esame parlamentare.
In ogni caso, la disposizione, come ora formulata, prevede che l’agevolazione si applichi per gli acquisti effettuati a partire dallo scorso 16 novembre 2020. Quindi, se non interverranno modifiche, il credito d’imposta potrà essere utilizzato con questa retroattività.