Domande al via dal prossimo 15 dicembre per le PMI che vogliono utilizzare le agevolazioni per la Digital Transformation previste l’anno scorso dal Decreto Crescita, che finanzia gli investimenti al 50%, in parte a fondo perduto e in parte sotto forma di prestito.
Sul portale del Ministero dello Sviluppo Economico è stato pubblicato il decreto che contiene tutte le indicazioni e la documentazione necessaria per presentare la domanda, le soglie di ammissibilità, i criteri sui costi ammissibili. Il documento è il decreto MiSE dello scorso primo ottobre, il cui comunicato è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 ottobre.
=> Bando Digital Transformation PMI: decreto online
La domanda si presenta esclusivamente online, a partire dalle ore 12:00 del 15 dicembre 2020, utilizzando la procedura elettronica a disposizione sui siti del MiSE e di Invitalia.
L’agevolazione, lo ricordiamo, è stata introdotta dal decreto Crescita (articolo 29, comma 5, dl 34/2019), è disciplinata dal decreto del Mise dello scorso 9 giugno 2020. E’ rivolta alle PMI che investono in innovazione digitale, con ricavi pari ad almeno 100mila euro, almeno due bilanci approvati, attive nei seguenti settori: manifatturiero, servizi diretti alle imprese manifatturiere, turismo, commercio.
Possono presentare domanda anche le imprese riunite in contratti di rete, consorzi, o altre forme di collaborazione, purché in numero non superiore a dieci imprese. Il decreto contiene tutte le indicazioni dettagliate sulle imprese ammesse. Attenzione: ogni imprese, o soggetto, può presentare domanda per un solo progetto, che deve riguardare innovazione di processo, innovazione dell’organizzazione, investimenti.
Gli investimenti ammessi devono abilitare la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, attraverso le tecnologie abilitanti individuate nel Piano nazionale Impresa 4.0, oppure le soluzioni tecnologiche digitali di filiera (distribuzione, piattaforme, e-commerce, pagamenti. Anche qui, ci sono indicazioni dettagliate nei documenti attuativi.
L’importo dell’investimento deve essere compreso fra 50mila e 500mila euro, essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni, prevedere una durata non superiore a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione (può intervenire una proroga ministeriale fino a sei mesi).
L’agevolazione è un finanziamento pari al 50% della spesa ammissibile: il 10% è un contributo a fondo perduto, il 40% è un prestito agevolato. L’ammortamento dura al massimo sette anni, prevede pagamenti semestrali.
Molto in sintesi, per presentare la domanda bisogna avere le credenziali per accedere all’area riservata (come Spid), bisogna apporre firma digitale, e allegare una serie di documenti (fra cui, un scheda sul progetto) che sono elencati nel decreto. Le domande vengono ammesse fino a esaurimento risorse, in base all’ordine cronologico di presentazione (se presentate nello stesso giorno sono considerate come pervenute nello stesso istante, indipendentemente dall’ora).
Il decreto dettaglia criteri di valutazione dei progetti, punteggi, condizioni e soglie minime di ammissibilità, criteri per la determinazione e la rendicontazione delle attività e dei costi ammissibili.