Chi sta pensando di acquistare un immobile o investire nel mattone, sfruttando i tassi di interesse sempre più bassi – anche per i mutui a tasso fisso – spieghiamo in questo articolo quali sono le tempistiche dei mutui, ovvero quanto tempo passa dalla richiesta di finanziamento alla risposta della banca, e quindi alla concessione del mutuo stesso. In media sono necessari quattro mesi per espletare tutte le pratiche, ma i tempi possono essere accorciati tramite la pre-delibera di mutuo, che fornisce da subito una garanzia sul prestito richiesto.
Ma vediamo passaggio per passaggio quali sono le varie fasti e i passaggi prima di ottenere il mutuo immobiliare, prima casa o ristrutturazione i più richiesti.
Mutuo: i tempi burocratici
La burocrazia legata all’erogazione dei mutui richiede tra i tre e i cinque mesi. Un tempo che consente alla banca di espletare tutte le pratiche propedeutiche alla concessione del mutuo e completare le fasi di intermediazione, che prevedono:
- la presentazione documenti richiesti dalla banca;
- la valutazione preliminare della banca della documentazione;
- l’approvazione della pratica;
- l’inizio della fase di istruttoria;
- la verifica dello stato dell’immobile oggetto del finanziamento (in genere affidata ad un tecnico per la perizia volta a verificarne il reale valore di mercato e la regolarità edilizia) ad un costo dai 150 ai 450 euro;
- la verifica che l’immobile sia libero da formalità pregiudizievoli;
- la stipula del mutuo presso un notaio;
- l’effettiva erogazione del mutuo, al massimo dopo 3 o 4 giorni dalla firma.
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Queste fasi e tempistiche sono solitamente valide per tutte le banche e per qualsiasi tipologia di mutuo si intenda stipulare, sia per l’acquisto che per la ristrutturazione dell’immobile. L’iter però potrebbe diventare più lungo in alcune situazioni, ad esempio se la banca rileva fattori ostativi e/o chiede della documentazione aggiuntiva e/o delle garanzie prima di erogare il mutuo.
I documenti e le informazioni da presentare
Le informazioni richieste dalle banche per l’erogazione del mutuo riguardano:
- i redditi da attestare con le ultime dichiarazioni presentate (di solito le ultime tre) o mediante busta paga;
- lo status lavorativo, da attestare presentando il contratto firmato;
- i dati dell’immobile oggetto di mutuo e/o di ipoteca, mediante copia del compromesso, planimetria con pertinenze (cantine, solaio, box) e proprietà confinanti, certificato di abitabilità, copia dell’ultimo atto di acquisto dell’immobile e, se deriva da successione, Modello 240 o Modello 4 dell’ufficio successioni;
- i dati relativi ad eventuali altre proprietà immobiliari in proprio possesso;
- i dati di eventuali garanti.
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Tra gli altri documenti da presentare ci sono:
- carta d’identità;
- codice fiscale;
- certificato di residenza;
- stato di famiglia.
Se si intende acquistare un immobile accendendo un mutuo si consiglia di preparare tutta la documentazione prima di recarsi in banca e di muoversi per tempo, in modo da ammortizzare possibili ritardi nell’espletamento della pratica.
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Tempistiche mutui: la mappa nazionale
Dopo il lockdown della primavera 2020, le richieste di mutui e prestiti sono tornate ai livelli pre-Covid. Negli ultimi sei mesi, i mutui a tasso fisso sono cresciuti del 20%, complice la ricerca di un investimento sicuro in questi mesi di grande incertezza.
Secondo il CRIF su dati Eurisc, oltre il 40% degli italiani maggiorenni ha in essere almeno un contratto di credito rateale attivo. E nel secondo semestre del 2020, le erogazioni di mutui sono aumentate di quasi il 10%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.