Appalti Smart Italy: si parte dalla Mobility

di Anna Fabi

28 Luglio 2020 08:15

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Entra nel vivo il Programma Smarter Italy con cui il Governo punta ad accelerare la crescita del Paese attraverso l’utilizzo di appalti innovativi.

Si chiama Smarter Italy, il programma del MiSE (Ministero Sviluppo Economico), MIUR (Ministero Università e Ricerca) e del MID (Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri) si pone l’ambizioso obiettivo di accelerare la crescita del Paese attraverso l’utilizzo degli appalti innovativi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini, innovare il contesto imprenditoriale del territorio nazionale e generare un impatto rilevante sull’efficienza della Pubblica Amministrazione.

Il progetto Smarter Italy

Istituito con decreto ministeriale il 31 gennaio 2019, Smarter Italy è già operativo grazie alla convenzione tra MISE e AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) finalizzata all’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente e al Protocollo d’intesa firmato ad aprile 2020 dai Ministri Patuanelli, Manfredi e Pisano, che riconoscono il Programma come piattaforma operativa per la realizzazione degli obiettivi strategici prefissati. Il programma si articola nelle seguenti fasi:

  1. definizione aree tematiche oggetto di intervento;
  2. definizione e qualificazione fabbisogni di innovazione (fabbisogni smart), applicando il paradigma dell’open innovation: consultazioni tra la Pubblica Amministrazione e gli operatori (imprese, start-up, università, centri di ricerca, etc.), per informare il mercato delle iniziative in cantiere  e consentire alla PA di acquisire elementi utili alla preparazione dell’appalto;
  3. esecuzione delle procedure di appalto, tipiche dell’innovation procurement: appalto pre-commerciale (PCP), appalto di soluzioni innovative, dialogo competitivo, partenariato per l’innovazione, procedura competitiva con negoziazione.

Per lo scopo è stato predisposto un apposito strumento di supporto alle iniziative connesse al programma Smarter Italy: una piattaforma online per il procurement di innovazione Appaltinnovativi.gov.

Aree d’intervento di Smarter Italy

  • Smart Mobility (mobilità di persone e cose nelle aree urbane);
  • Cultural Heritage (aree di rilevanza storica e artistica);
  • Wellbeing (stato psico-fisico dei cittadini).

Con l’avanzamento del Programma verranno definite ulteriori aree di intervento.

In particolare, la prima azione del programma prevede la definizione di una o più gare d’appalto innovative per lo sviluppo di soluzioni che migliorino la mobilità e la logistica delle città italiane secondo il paradigma Smart city. L’azione ha coinvolto i Comuni che hanno aderito alla sperimentazione della rete 5G (Bari, Cagliari, Catania, Genova, L’Aquila, Matera, Milano, Modena, Prato, Roma, Torino), i cui fabbisogni potranno essere scalabili su tutto il territorio nazionale. Successivamente si passerà, se necessario, ad emanare i relativi appalti e le soluzioni aggiudicatarie saranno sperimentate sui territori dei comuni proponenti.

Finanziamenti Smarter Italy

Smarter Italy è stato avviato con una dotazione di 50 miliorni di euro, ma alle risorse finanziarie fornite inizialmente, potranno aggiungersi nuovi stanziamenti MIUR e  MID, nonché di altri soggetti che decideranno di aderire al Programma con Fondi europei o con risorse ordinarie di bilancio. I fondi vanno a finanziare gare d’appalto che hanno lo scopo di soddisfare i fabbisogni d’innovazione espressi dalla Pubblica Amministrazione e resi noti grazie alla collaborazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale. L’Agenzia svolge il ruolo di centrale di committenza nelle successive gare d’appalto. Alle gare potranno partecipare tutti gli operatori di mercato:

  • imprese di ogni ordine e grado;
  • start-up;
  • università;
  • centri di ricerca; etc.

Potranno aderire a Smarter Italy tutte le Amministrazioni e soggetti pubblici interessati, secondo le modalità previste dalla Convenzione AgID-MiSE, proponendo fabbisogni di innovazione, co-finanziare il programma, mettere a disposizione campi operativi di sperimentazione.