Nel DEF 2019 è indicato l’obiettivo di sostenere l’accesso al credito delle PMI attraverso canali alternativi a quello bancario. Nel Documento di Economia e Finanza si sottolinea la volontà del Governo di proseguire sulla strada tracciata per il sostegno alle imprese in cerca di liquidità, utilizzando strumenti innovativi.
Non si esplicitano misure specifiche, ma si pone l’accento sulle linee guida già inserite nel Decreto Crescita, e che evidentemente il Governo intende continuare a perseguire: dalle semplificazioni per l’accesso al Fondo di Garanzia per le PMI all’introduzione delle Società di investimento semplice (Sis) e ai finanziamenti della Banca Europea degli investimenti.
Fondo di garanzia PMI: il Decreto Crescita ha semplificato la concessione di garanzie sui finanziamenti alle medie imprese (Mid cap) per investimenti in beni materiali o per operazioni realizzate tramite piattaforme di social lending e di crowdfunding.
Nuova finanza per le PMI: sempre il Decreto Crescita ha introdotto le Sis, società veicolo per investire nelle PMI non quotate. Si tratta di Fia (Fondi di investimento alternativi), che devono rispondere a una serie di paletti (fra gli altri, patrimonio massimo di 25 milioni di euro) e investono esclusivamente in PMI non quotate in fase di sperimentazione, costituzione e avvio dell’attività.
Finanziamenti BEI, che la NaDef 2019 definisce «uno dei canali più robusti per l’accesso al credito da parte delle PMI». Qualche dato: l’Italia nel 2018 ha ricevuto finanziamenti per 8,5 miliardi a sostegno di 91 operazioni. Il valore complessivo degli investimenti sostenuti è stato di 27,1 miliardi, pari all’1,6% del PIL; sono state sostenute 77mila500 PMI e 800mila posti di lavoro. Oltre al settore delle PMI, hanno ottenuto finanziamenti settori come infrastrutture, energia, TLC, ambiente.