Da mercoledì 25 settembre le imprese che investono nelle ZES, le zone economiche speciali, possono presentare la domanda per ottenere il relativo credito d’imposta: si tratta dell’agevolazione per gli investimenti in alcune aree del Sud Italia previste dal decreto Mezzogiorno del 2017 (articolo 4 del decreto legge 91/2017).
Si tratta di un insieme di agevolazioni fiscali (credito di imposta, incentivi economici e semplificazioni amministrative) per le PMI, nuove o già esistenti, che investono nelle ZES.
Le zone economiche speciali al momento sono tre: Calabria, Campania e Ionica Interregionale Puglia e Basilicata.
Il credito di imposta arriva a un massimo di 50 milioni, è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2020. L’impresa beneficiaria deve mantenere l’attività nell’area ZES per almeno sette anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti.
La ZES, lo ricordiamo, è composta da territori quali porti, aree retroportuali, anche di carattere produttivo e aeroportuale, piattaforme logistiche e Interporti.
La domanda si presenta all’Agenzia delle Entrate, in via telematica, utilizzando gli appositi modelli. Si tratta degli stessi utilizzabili anche per gli investimenti nel Mezzogiorno previsti dall’articolo 1, commi da 98 a 108, legge 208/2015, e nei comuni del Centro Italia colpiti dal sisma dal 24 agosto 2016 (legge 8/2017).
Per il credito d’imposta ZES, la richiesta va inviata entro il 31 dicembre 2020 (come da provvedimento delle Entrate del 9 agosto 2019).
La trasmissione telematica va effettuata utilizzando la versione aggiornata del software relativo al credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, denominato “Creditoinvestimentisud” (CIM17), disponibile gratuitamente sul sito internet dell’Agenzia delle entrate, in versione aggiornata dal 25 settembre 2019.