Tratto dallo speciale:

Export vino: contributi a fondo perduto

di Anna Fabi

4 Aprile 2019 15:03

logo PMI+ logo PMI+
Contributi a fondo perduto per promuovere l'export made in italy nel settore vinicolo: regole sugli incentivi e spese ammissibili.

Le imprese che esportano vino (non solo i produttori) possono accedere ad un contributo a fondo perduto a copertura delle spese sostenute per la promozione del prodotto all’estero, come previsto dallo schema di decreto approvato lo scorso 29 marzo dalla Conferenza Stato Regioni, nell’ambito dell’OCM Vino Paesi terzi, il regolamento europeo sul settore vitivinicolo.

Come ha ricordato il Ministro Gian Marco Centinaio, nel corso di un question time alla Camera il 3 aprile:

la promozione ricopre un ruolo strategico e permette di consolidare la reputazione delle nostre aziende ambasciatrici del prodotto vitivinicolo quale eccellenza del Made in Italy all’estero.

I fondi

In base a tale noma e al Piano nazionale di sostegno del settore vitivinicolo, sono stanziati ogni anno 100 milioni di euro di contributi, che coprono i costi sostenuti di beneficiari al 50%.

Al Ministero compete la gestione del 30% delle risorse (mediante emanazione di un avviso per la presentazione di progetti di natura nazionale). Il restante 70% è gestito da Regioni e Province autonome, finalizzato al sostegno di progetti di promozione che riguardano la singola Regione. Le Regioni possono integrare ulteriormente il contributo del 30%, portandolo fino all’80%.

Spese finanziabili

Le attività che possono ricevere il sostegno si possono così riassumere:

  • Azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità;
  • Partecipazione e manifestazioni, fiere ed esposizioni d’importanza internazionale;
  • Campagne di informazione;
  • Studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.

In pratica, si possono finanziare le seguenti spese legate all’export vino: promozione e pubblicità, missioni commerciali all’estero, partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni internazionali, campagne di informazione e promozione presso i punti vendita, la grande distribuzione, la ristorazione dei paesi terzi, altri strumenti di comunicazione (siti internet, opuscoli, degustazioni guidate, incontri con operatori e giornalisti dei Paesi coinvolti).

=> E-commerce per la vendita diretta di prodotti agricoli

Beneficiari

I contributi, oltre che alle imprese produttrici, possono essere destinati a organizzazioni professionali e interprofessionali, consorzi di tutela riconosciuti, organizzazioni e associazioni di produttori riconosciute, associazioni temporanee di impresa, soggetti pubblici, reti di impresa.

Per accedere al beneficio bisogna predisporre uno specifico progetto per ogni paese in cui si esporta, di durata massima tre anni, indicando le azioni nel dettaglio (per esempio, ad esempio export in Cina con partecipazione alla fiera di Shanghai, realizzazione di eventi nei ristoranti, degustazioni presso la propria cantina).