Tra le tante novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 ce n’è anche una che va ad agevolare il crowdfunding, un canale di finanziamento alternativo a quello bancario sempre più apprezzato dalle imprese: inizialmente applicabile al mondo dell’Equity in Italia, ora il sistema apre le porte alla vendita di obbligazioni e strumenti finanziari di debito delle piccole e medie imprese attraverso tali piattaforme.
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Crowdfunding per il credito alle PMI
Con la manovra, la raccolta di capitali via Web attraverso piattaforme che facilitano l’incontro fra domanda e offerta di finanziamento viene estesa, dal 1° gennaio 2019, anche alle obbligazioni o ad altri strumenti di debito, oltre che alle emissioni di azioni.
A tal fine il comma 236 dell’articolo 1 della Legge n. 145/2018 ha modificato l’articolo 1, comma 5-novies del Testo Unico della Finanza che riguarda la definizione di “portale per la raccolta di capitali per le piccole e medie imprese e per le imprese sociali”.
La manovra restringe inoltre l’accesso agli strumenti di debito ai soli investitori professionali (comma 238 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2019). Con queste modifiche, il meccanismo del crowdfunding viene esteso al mondo del debito offrendo alle PMI un’ulteriore modalità di accesso al credito.
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Crowdfunding e Minibond
A fronte di questa novità, la Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa) sta preparando un regolamento volto a chiarire molti dei dubbi sollevati in merito, ad esempio sulla possibile sovrapposizione con i Minibond, anch’esso un canale di finanziamento alternativo e complementare al credito bancario che si rivolge alla stessa platea di emittenti.
Questi potrebbero decidere di orientarsi da una o dall’altra parte sulla base del tipo di adempimenti e di documentazione che il regolatore intenderà richiedere in caso di ammissione e negoziazione del nuovo strumento sul mercato. Sarebbe invece interessante se l’intervento del regolatore fosse volto a creare una forma di mercato differente e parallelo a quelli esistenti.