In momenti di disagio economico, quando la liquidità scarseggia, può essere necessario rivolgersi agli istituti di credito che erogano i prestiti personali più convenienti. I prestiti personali, proprio come i mutui, sono concessi a chi possiede determinate garanzie reddituali e sempre alla stregua dei mutui presentano costi da non sottovalutare. Le spese legate ai finanziamenti personali si aggiungono all’importo della rata calcolata in base al piano di rimborso: vediamo quali sono e a quanto ammontano.
Innanzitutto, ricordiamo che i prestiti personali sono finanziamenti senza obbligo di destinazione e si differenziano dai prestiti finalizzati (prestito auto; prestito viaggi; prestito per studenti) proprio in quanto non vincolano all’acquisto di determinati beni o servizi. L’importo erogato oscilla generalmente fra un minimo di 3.000 e un massimo di 50.000 euro, da rimborsare in rate mensili il cui importo totale è definito in base alla durata del piano di rimborso e ad ulteriori costi. I finanziamenti più convenienti si individuano in pochi minuti con l’ausilio dei comparatori di prestiti gratuiti disponibili sul web, confrontando i preventivi di prestito personale su Facile.it o su altri siti dedicati alla confronto di proposte bancarie.
Le offerte ottenute mediante la comparazione indicano l’importo della rata, le modalità di rimborso (periodicità della rata; metodo di pagamento etc etc…) e i costi applicati al prestito tra cui il TAN, il TAEG, le spese di istruttoria, le spese di incasso per procedura, l’imposta di bollo, le spese per l’invio di comunicazioni ed eventuali assicurazioni obbligatorie sul credito. L’elenco riporta le voci di costo tradizionalmente legate ai prestiti personali: le spese da tenere in considerazione nella scelta dell’istituto di credito cui rivolgersi.
Quanto al TAN e al TAEG, i tassi d’interesse applicati dagli enti finanziatori, è importante verificare che tali rendimenti non superino il 25 per cento, indice oltre il quale si configura il reato di usura. Il TAN è il tasso annuale nominale applicato alle rate mensili e rappresenta per l’appunto uno dei rendimenti che ottiene la banca sull’importo concesso a titolo di prestito. Il TAEG, che rappresenta come il TAN un rendimento, copre le spese di istruttoria, i costi della pratica, i costi di incasso rata e le spese assicurative. Al TAN e al TAEG si aggiungono anche l’imposta di bollo da versare allo Stato, generalmente accorpata alla prima rata, e le spese per l’invio di comunicazioni.
I prestiti più convenienti, oltre ad essere caratterizzati da un TAN e un TAEG contenuti, possono prevedere l’assicurazione facoltativa sul credito, l’imposta di bollo a carico della banca e l’invio di comunicazioni come l’estratto conto completamente gratuito. Nella scelta del miglior prestito è importante tenere in considerazione anche i costi di estinzione anticipata del finanziamento, che in base alle leggi vigenti non possono superare l’1 per cento della somma erogata.
Per conoscere nel dettaglio i costi di un prestito basta leggere il modulo informativo obbligatorio IEBCC o SECCI, scaricabile in formato PDF in allegato alle offerte di prestito online o disponibile in filiale.
Il modulo IEBCC o SECCI (acronimo di Standard European Consumer Credit Information) contiene in un unico documento tutte le informazioni di base, decise a livello europeo, che consentono al consumatore, in modo trasparente, di fare bene i propri conti prima di stipulare un contratto di prestito. Nella prima sezione del modulo IEBCC sono riportate le informazioni sul prestito e le sue caratteristiche; nella seconda sezione i dati su tasse, spese e costi; nella terza i diritti dei consumatori e gli aspetti legali relativi ad eventuali inadempimenti del cliente, al diritto di recesso e al diritto al rimborso anticipato. Molti consumatori sentono parlare del IEBCC per la prima volta, ma può essere normale perché si tratta di un termine appartenente al linguaggio tecnico bancario. Per conoscere il significato dei termini più ricorrenti nei contratti di prestito si consiglia di consultare il glossario della Banca d’Italia.