In Italia migliora l’accesso al credito delle imprese, con un aumento dei finanziamenti al settore produttivo (imprese non finanziarie e famiglie produttrici) che, a gennaio, fa registrare una variazione annua pari a -1,59% rispetto al -2,87 di dicembre, secondo i dati elaborati dal CER (Centro Europa Ricerche).
La variazione dei crediti vivi destinati al settore produttivo è stata di -9,6 miliardi su base annua. Sostanzialmente nulla la variazione del credito erogato al settore reale dell’economia, mentre risulta in espansione il credito destinato alle famiglie, che si è attestato al +2,80% rispetto al +2,82 di dicembre.
Prestiti alle imprese
Secondo quanto emerso dall’Osservatorio trimestrale Assolombarda – Cerved, il quadro del credito alle imprese risulta decisamente più positivo (la variazione è pari al -0,1% rispetto al 2016) rispetto al passato, anche in considerazione del fatto che il report include da questa edizione anche le cartolarizzazioni e le altre cessioni di prestiti calcolati dalla sede di Milano di Banca d’Italia e forniti in via esclusiva ad Assolombarda, finora escluse, producendo così una sottostima dell’entità effettiva dei prestiti (al netto di questo prestiti, nel terzo trimestre 2017, i prestiti registrano una diminuzione pari a -4,5% in Lombardia).
A livello settoriale incrementi di registrano per l’industria con un +1,5% rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente, positiva anche la situazione per il settore dei servizi con un +0,6%, in calo invece i prestiti alle imprese delle costruzioni, pari al -5,9%.
In generale, il rapporto tra sofferenze e impieghi risulta in calo in Lombardia, dal 13,7% del secondo trimestre 2017 al 12,9% del terzo trimestre 2017, in Piemonte (da 15,6% a 14,5%), in Veneto (da 16,4% a 15,1%) e in Emilia Romagna (da 17,3% a 16,4%).
In termini di flusso, il tasso di ingresso in sofferenza risulta in calo in Lombardia (2,6% le nuove sofferenze sul totale degli impieghi vivi rispetto al 2,8% del terzo trimestre 2016 e al 2,7% del secondo trimestre 2017) e ancora di più in Piemonte (2,0% dei finanziamenti).
Fallimenti
In calo i fallimenti in Lombardia, con 1.852 nuove procedure nei primi nove mesi del 2017 (-12,5%), e le liquidazioni volontarie (-1,3%), mentre non diminuiscono le altre procedure concorsuali (+4,6%).Ancora una volta si conferma il trend che vede le più forti le imprese sopravvissute alla crisi e con profili più robusti: secondo l’indice del Cerved Group Score che sintetizza la probabilità di default delle imprese, a settembre 2017 il tessuto produttivo lombardo risulta più solido rispetto all’anno precedente, con una quota di imprese in area di sicurezza e di solvibilità pari al 61,2% risotto al precedente 59,8%.