È di 40 milioni di euro l’entità del nuovo fondo per il microcredito, di cui 30 milioni forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, e 10 milioni dai parlamentari del Movimento 5 Stelle, in seguito all’autoriduzione degli emolumenti. Uno stanziamento che potrà essere utilizzato per poter sovvenzionare giovani imprenditori e professionisti, titolari di partita Iva da meno di 5 anni, e privi di garanzie idonee utili per poter domandare un finanziamento in banca. Ma come funziona?
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Chi beneficia del nuovo fondo
I beneficiari del nuovo fondo sono start up, lavoratori autonomi titolari di partita Iva da meno di 5 anni e con massimo cinque dipendenti, imprese individuali, società di persone, srl semplificate o società cooperative. I beneficiari dovranno rispettare alcuni requisiti di principale riferimento, come l’aver aperto la partita Iva da non più di cinque anni, e un livello di indebitamento non superiore ai 100 mila euro.
L’importo del beneficio
Ogni beneficiario potrà ottenere fino a un massimo di 25 mila euro, elevabili – ma solo in particolari casi – di altri 10 mila euro. Il rimborso avverrà a rate trimestrali, con un tasso di interesse massimo pari a quello che viene rilevato per la categoria di operazioni risultante dalla ultima rilevazione trimestrale, moltiplicato per un coefficiente pari a 0,8 (attualmente, il limite è dunque dell’8,47%).
Per cosa può essere utilizzato
Il nuovo finanziamento può essere utilizzato per supportare l’acquisto di beni e di servizi strumentali, la retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori, il pagamento di corsi di formazione.
Come ottenere maggiori informazioni
Per poter disporre di maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet del Ministero dello Sviluppo Economico (mise.gov.it).