Banca del Sud per le imprese del Mezzogiorno

di Nicola Santangelo

24 Marzo 2010 12:45

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Non si placa il balletto di commenti a margine dell’avvio operativo di una tra le più pubblicizzate iniziative di Governo in favore degli investimenti nelle Pmi italiane, in particolare del Sud: la Banca del Mezzogiorno SpA, nuova istituzione di territorio che servirà  a facilitare l'accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese.

Ciò che è certo è che sarà  interamente gestita da privati, con una partecipazione minoritaria dello Stato volta ad accompagnare e promuovere la struttura per cinque anni, con un capitale pubblico di cinque milioni.

Insomma, un organismo di secondo livello (quindi in grado di erogare servizi senza necessariamente aprire sportelli) che promette di garantire l’accesso al credito per le aziende, in particolare verso quella fetta di Pmi – proprio le imprese del Mezzogiorno – che raccoglie solo il 14% dei finanziamenti alle imprese erogati dal sistema creditizio.

E’ quanto ha fotografato la Banca d’Italia: secondo l'Istituto, nel Meridione si concentrano i livelli più alti di sofferenze bancarie.

Il nuovo sistema creditizio, che parte da basi solide (seicento sportelli del Centro-Sud di Banche di Credito Cooperativo e cinquemila uffici di Poste Italiane), permetterà  l'emissione di titoli a medio e lungo termine, farà  prestiti a un'aliquota agevolata del 5% e offrirà  finanziamenti infrastrutturali.

Molti dubbi e scetticismo sono stati però espressi dai sindacati. In fondo questo è il secondo tentativo che il Governo fa per l'istituzione della Banca del Sud. Nel 2006, infatti, il Ministro dell'Economia presentava il progetto della banca che avrebbe dovuto raccogliere capitali privati sul mercato. Allora non se ne fece niente, complice anche il cambio del Governo.
Speriamo che oggi, questa nuova iniziativa, sia un concreto aiuto alle Pmi bisognose.

Il punto è che, secondo gli scettici, il punto debole della Banca del Sud è che mancano le fondamenta, servono basi solide per attrarre investimenti.

Domani, intanto, si riuniranno comitato promotore e tavolo di consultazione (11 organizzazioni imprenditoriali e associazioni). Obiettivo, non perdere tempo e sveltire l’iter di avvio delle nuove attività .