Assumere soggetti che hanno perso il lavoro, oggi conviene ancora di più alle imprese e ai professionisti grazie agli incentivi destinati a chi assume, a tempo pieno e indeterminato, lavoratori che fruiscono o siano anche solo destinatari dell’assicurazione sociale per l’impiego (Aspi). Sono ancora operativi i benefici applicati a partire dal 28 giugno 2013 e destinati alle assunzioni e alle trasformazioni a tempo pieno e indeterminato.
Un contributo mensile pari al 50% dell’indennità Aspi residua che sarebbe spettata al lavoratore se fosse rimasto privo di occupazione. E’ questo l’incentivo economico offerto a tutti i datori di lavoro comprese le cooperative che, in attuazione del vincolo associativo ex lege 142/2001, instaurano rapporti di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato.
Il beneficio può estendersi anche alla trasformazione a tempo pieno e indeterminato di un contratto a termine instaurato con un lavoratore percettore Aspi che, per la legge di riforma del mercato del lavoro, abbia avuto la sospensione d’ufficio dell’indennità.
La durata va determinata in base alla decorrenza iniziale dell’indennità, detraendo i periodi di cui l’interessato ha già usufruito all’atto dell’instaurazione del rapporto di lavoro. Il diritto del datore di lavoro a percepire il contributo cessa dalla data in cui il lavoratore raggiunge i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato. Il contributo è corrisposto per ogni mensilità di retribuzione erogata al dipendente. Nello specifico l’incentivo spetta per intero se risulta retribuito tutto il mese mentre va rideterminato qualora siano presenti giornate non retribuite.
Il contributo deve essere richiesto all’Inps tramite invio di una dichiarazione di responsabilità con il modello allegato alla circolare 175/2013. I datori di lavoro ammessi al beneficio riceveranno comunicazione con un prospetto contenente il piano di fruizione della misura mensile massima dell’incentivo. Il recupero del contributo avviene con il sistema del conguaglio sul flusso Uniemens.