L’Europa non ha ancora a disposizione elevate competenze e professionalità informatiche e deve per questo intervenire attraverso il potenziamento di programmi formativi volti alla qualificazione di figure professionali.
È questo ciò che è emerso oggi nel corso di un convegno La sfida delle competenze ICT per l’Europa 2010: punti di vista a confronto, a conclusione di “Eucip Conference 2007” (European Certification of Information Technology Professionals), una serie di incontri organizzati da CEPIS (Council of European Professional Informatics Societies) sul tema delle tecnologie e dell’informatica.
L’evento di oggi si è tenuto a Roma ed è stato organizzato da AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico) con la collaborazione di Confindustria Servizi Innovativi.
I diversi interventi hanno approfondito il tema dell’ICT attraverso un’analisi delle esigenze esposte dall’Europa che ha la necessità di inserirsi negli scenari di sviluppo economico.
Secondo lo studio “Thinking Ahead On E-Skills for the ICT Industry in Europe” condotto da CEPIS per la Commissione Europea e presentato oggi, l’ICT è un settore con un forte potenziale, con un giro d’affari di oltre 650 miliardi di euro rilevato in Europa nel 2006. Il dato sottolinea la necessità di incrementare le figure professionali per trovare un punto di equilibrio tra la domanda di servizi software e hardware e l’offerta di competenze.
Al panorama europeo si aggiunge il Rapporto 2006 di Confindustria Servizi Innovativi sul tema “Occupazione e professioni nell’Ict” in Italia, rilevando che il fabbisogno di nuovi professionisti ICT nel 2010 raggiungerà la quota di circa 17 mila unità. Dal convegno emerge, quindi, la necessità di finanziare e stimolare continui corsi di formazione per produrre nuovi specialisti.