In lenta crescita la forza lavoro in Italia

di Marianna Di Iorio

21 Marzo 2007 16:00

Secondo la rilevazione sulla forza lavoro dell'Istat, nel quarto trimestre del 2006 si è assistito ad una crescita moderata rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente

Nel quarto trimestre del 2006 l’offerta di lavoro ha registrato un incremento pari allo 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2005, mentre non si è assistito a nessuna variazione rispetto al terzo trimestre del 2006.

Si tratta della rilevazione continua sulle forze di lavoro condotta dall’Istat relativa al periodo cha va dal 2 ottobre al 31 dicembre 2006.

In particolare, nel quarto trimestre del 2006 il numero di occupati ha raggiunto la quota di circa 23 milioni di unità, crescendo, rispetto all’anno precedente del +1,5%. Il numero più alto di unità ha interessato i lavoratori italiani con contratto a tempo determinato (+191 mila unità) e gli stranieri con contratto a tempo indeterminato (+90 mila unità).

Inoltre, sempre nello stesso periodo, il numero delle persone disoccupate è stato pari a circa 1 milione e 700 mila unità, con una diminuzione del 13,7% rispetto al 2005.

La componente maschile ha registrato un aumento dello 0,2% mentre quella femminile dello 0,3%, con una crescita generale della forza lavoro nelle regioni settentrionali (+1,3%) e una riduzione nel Mezzogiorno (-1,5%).

Per quanto riguarda il tasso di occupazione, nel quarto trimestre 2006 per la popolazione in età compresa tra i 15 e i 64 anni è risultato pari al 58,5% (sette decimi di punti in più rispetto all’anno prima). In particolare, il tasso di occupazione maschile si è portato al 70,3% (aumentando di quattro decimi rispetto all’anno precedente), mentre quello femminile ha raggiunto il 46,7% (con un incremento di un punto percentuale rispetto al quarto trimestre del 2005).

Considerando, infine, l’occupazione per posizione e settore è stato rilevato che ad aver manifestato il maggior incremento è stata l’agricoltura (+20 mila unità), mentre l’industria ha registrato un valore negativo (-41 mila unità).

È possibile consultare la ricerca integrale nel documento pubblicato dall’Istat.