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Riforma fiscale: tagli sui bonus da 20 mld

di Noemi Ricci

15 Luglio 2011 11:30

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Fiducia al Senato sulla manovra economica per il pareggio di bilancio nel 2014, dopo un esame lampo. oggi si passa alla Camera che lo licenzierà definitivamente. Sembrano confermati i tagli ai bonus per recuperare 20 miliardi in due anni.

Riforma fiscale, arrivano i tagli lineari del 5% nel 2013 e del 20% dal 2014 indistinti su tutte le 483 voci di agevolazioni attualmente in vigore. È quanto prevede l’emendamento approvato in Commissione bilancio. L’obiettivo è quello di recuperare 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014. Ad essere colpiti dai tagli della riforma fiscale anche i redditi da lavoro dipendente, le ristrutturazioni edilizie, interventi per il risparmio energetico, oltre all’Iva, le accise, i crediti di imposta e la stretta sulle famiglie per quanto riguarda asili nido, nuclei con figli e spese mediche.

La pressione delle tasse salirà del +1,2% arrivanto a quota 43,7% nonostante sia già tra le più alte d’Europa. Il governo potrà decidere di escludere alcune categorie con successivi decreti esercitando, entro il 30 settembre 2013, la delega con la riforma fiscale.

Per Emma Marcegaglia la riforma fiscale è necessaria perché «serve una riforma che riduca le tasse su imprese e lavoratori per dare un pò di respiro» ma con l’attuale manovra, sottolinea la presidente di Confindustria, «abbiamo l’impressione che ci possa essere un aumento delle tasse sotto forma di tagli alle detrazioni».

«Ancora una volta è mancato il coraggio di tagliare i costi della politica mentre si chiedono sacrifici a tutte le aziende a tutte le categorie sociali del Paese» ha incalzato la leader degli industriali.

Scontenti anche i capigruppo al Senato Anna Finocchiaro (Pd), Giampiero D’Alia (Udc) e Felice Belisario (Idv), i quali contestano il contenuto della manovra, ritentuta «vergognosa» dal responsabile economia del Pe, Stefano Fassina.

Addirittura il vicesegretario Enrico Letta e Antonio Di Pietro hanno rilanciato la richiesta che dopo l’approvazione della manovra finanziaria il governo si dimetta e si torni alle le urne in anticipo o si vada avanti con un governo tecnico.

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