Riforma pensioni, le voci di protesta contro il blocco delle rivalutazioni, previsto dalla manovra finanziaria 2011 ha prodotto effetti positivi: allo studio del Governo, infatti, un emendamento al decreto legge per salvare le pensioni più basse.
Permangono i provvedimenti per le pensioni di importo maggiore, ma per quelle tra i 1.402 euro e i 2.300 si torna a rivalutazioni pari al 100%, come già previsto per gli assegni sotto ai 1.402 euro.
Doverebbe invece passare a due anni il blocco delle rivalutazioni degli assegni previdenziali sopra i 2.300 euro al mese.
Per chi percepisce una pensione sopra ai 2.337 si affaccia dunque all’orizzonte una perdita del potere d’acquisto rispetto al testo originario della finanziaria, visto che verrebbe cancellata l’attuale norma contenuta nella manovra che prevede, anche per questi assegni, la garanzia di una rivalutazione del 100% per i primi 1.402 euro, del 45% la parte compresa tra 1.402 e 2.337, e nulla per la quota eccedente.
A confermare la correzione in atto, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: «sulla rivalutazione delle pensioni siamo pronti a fare delle modifiche. Verificheremo il modo di produrre un effetto finanziario analogo, ma diversamente da come è disposto oggi».
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