Sono tre i codici tributo (1840, 1841 e 1842) da utilizzare per chi ha scelto la tassazione semplificata dei canoni d’affitto. Possono optare per l’agevolazione fiscale denominata cedolare secca i proprietari di immobili posti in affitto per uso abitativo e al di fuori dall’attività di impresa o di lavoro autonomo.
Cedolare secca: come compilare il modello F24
I codici tributo vanno inseriti nella “Sezione Erario”, alla colonna “Importi a debito versati” del Modello F24. In particolare:
- “1840” è valido per la prima rata dell’acconto;
- “1841” per la seconda rata dell’acconto o per l’acconto in unica soluzione;
- “1842“, da indicare per il saldo, anche nella colonna “Importi a credito compensati”.
In questo modo, è possibile utilizzare l’F24 per versare un’unica imposta sostitutiva (con la stessa scadenza fissata per le imposte sui redditi) dell’IRPEF e delle addizionali comunale e regionale, nonché delle imposte di registro e di bollo, sui canoni di locazione di immobili abitativi.
Codice Tributo 1841 per la cedolare secca
Usano il codice tributo 1841 i contribuenti tenuti al versamento della seconda o unica rata dell’imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca, tramite F24 telematico oppure, per i non titolari di partita IVA anche con modello cartaceo presso Banche, Poste e agenti della riscossione purché non utilizzino crediti in compensazione o debbano pagare F24 precompilati dall’ente impositore
Codici Tributo 1841: a cosa serve
Il codice tributo 1841 indica il versamento in F24 dell’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro e di bollo, sul canone di locazione relativo ai contratti aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo e le relative pertinenze, locate congiuntamente all’abitazione (Art. 3, D.Lgs. n. 23/2011 – Acconto seconda rata o acconto unica soluzione).