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Studi di Settore, i nuovi correttivi a Gerico

di Noemi Ricci

4 Aprile 2011 10:30

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Studi di Settore: entro fine mese i correttivi al software Gerico per l'anno di imposta 2010, con una nuova struttura utile a riscontrare i fenomeni caratterizzanti della crisi 2010 rispetto a quella del 2009.

Studi di Settore e Pmi: si rinnova Gerico 2011, introducendo per le dichiarazioni sul 2010 i correttivi che tengono conto dei costi variabili relativi a beni, servizi e personale piuttosto che dei ricavi. Una decisione volta a disincentivare un utilizzo troppo frequente dei correttivi, soprattutto in vista della ripresa economica che sembra ormai vicina.

Entro fine aprile dovrebbe arrivare il decreto con le indicazioni su ambiti, modalità e requisiti di applicazione dei correttivi che saranno individuati per ciascun settore.

La soluzione è stata presentata da SOSE (Società per gli Studi di Settore) e Agenzia delle Entrate in occasione di un tavolo di confronto ad hoc su correttivi e studi di settore.

I nuovi correttivi sono stati messi a punto in base alle caratteristiche della crisi 2010, a quanto pare molto diversa da quella dell’anno precedente e con difficoltà ancora consistenti al Sud. In generale, invece, commercianti, artigiani, imprenditori e liberi professionisti (soprattutto di Emilia Romagna, Marche, Lombardia e Piemonte) pare abbiano sofferto meno la crisi, grazie anche al maggiore investimento nelle esportazioni.

A questo proposito, è stato rilevato il rischio di rigonfiamenti fittizi a fini fiscali sulle giacenze di magazzino delle aziende. Ecco perchè “la tregua” verrà concessa solo a fronte di certe condizioni, che potrebbe essere la non presenza di manovre degli anni passati.

Sul fronte individuale, i controlli sulle effettive riduzioni dell’attività verranno effettuati confrontando i costi variabili di ciascun contribuente con quelli del settore. Per i professionisti verranno tenute in conto le nuove tendenze emergenti sui pagamenti da parte dei clienti, che sempre più spesso pagano un acconto e rateizzano.

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Non si sono dimostrati soddisfatti, di fronte a queste novità, artigiani e professionisti. Ad esempio, ha dichiarato Claudio Carpentieri di CNA: «i costi non sempre si possono ridurre e per questo occorrerà vedere bene gli effetti di questo criterio di ingresso al correttivo individuale». In generale le disposizioni vanno nella direzione di una «di garantire che gli studi rappresentino in modo più preciso possibile il risultato effettivo dell’attività dei contribuenti».