Sono partiti ieri i lavori per la riforma fiscale in Italia, con la presentazione delle linee guida alle parti sociali da parte del Governo. Focus su detassazione e semplificazione, lavoro e famiglia, ambiente e ricerca. Una serie di tavoli tecnici, dove avranno voce anche le parti sociali, dovrebbero portare nell’arco di un mese alla redazione di una legge delega da presentare in Consiglio dei ministri, o perlomeno questo è l’obiettivo.
La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia ha posto l’accento sulla necessità di effettuare una riduzione delle tasse per imprese e lavoratori, e a tale scopo chiederà di destinare una percentuale di quanto incassato con la lotta all’evasione fiscale alla riduzione delle imposte. Percentuali vicine al 50% per i lavoratori e al 70% per le imprese non possono essere considerate sostenibili.
Sullo stesso filone, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, per il quale l’attuale sistema fiscale sarebbe iniquo soprattutto per le persone più povere, gravando su lavoratori e pensionati che devono essere alleggeriti da tasse troppo pesanti.
Secondo il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino ci sarebbe poco margine in quest’ambito, a fronte anche della crisi economica.
Tra le possibilità di detassazione, una delle proposte è di ridurre il carico sulla parte variabile del salario e quella legata alla maggiore produttività.
Si vuole poi garantire alle imprese un credito di imposta automatico per gli investimenti su ricerca e innovazione, oltre alla tanto attesa riduzione dell’Irap.
Al vaglio anche l’introduzione del quoziente familiare che comporterebbe una tassazione minore per i capi famiglia rispetto ai single. Operazione che avrebbe un costo tra i 10 e i 12 miliardi di euro.
La Cisl propone inoltre il Nuovo assegno familiare (Naf) invece dell’assegno al nucleo familiare e detrazioni per figli a carico. Propone quindi +1000 euro per le famiglie degli incapienti, + 985 euro per quelle con reddito medio-basso sui 25.000 euro e +600 euro ai percettori di reddito più alto.
In tema di semplificazioni, il Tesoro punta ad accorpare i 241 regimi di esenzioni e agevolazioni esistenti. In più si vorrebbe arrivare al traguardo di dichiarazioni precompilate da inviare nelle e-mail ai contribuenti.