Il federalismo fiscale è da oggi più vicino: con l’approvazione
odierna in Consiglio dei Ministri del maxi-decreto legislativo, entro dicembre – e comunque non oltre marzo 2011 secondo le stime – la riforma sarà avviata divenendo a tutti gli effetti operativa, dopo l’esame della Conferenza Unificata e delle Camere. Ad anticiparlo, lo stesso Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il testo unico approvato oggi riunisce diversi provvedimenti di attuazione.
A livello di taglio dei tributi, dal 2012 scomparirà la compartecipazione all’accisa sulla benzina e dal 2014 scatta l’abolizione delle seguenti tasse: abilitazione professionale, imposta sulle concessioni demaniali, occupazione di suolo pubblico.
A livello fiscale, molte le novità per le Regioni. In primis scompare la compartecipazione Irpef: in un primo momento sarà rideterminata dal Governo per mantenere le entrate alle Regioni, dopo il 2014 l’addizionale potrà essere aumentata fino a un massimo del 3%. Sarà possibile prevedere un “quoziente familiare” e di detrazioni Irpef come sussidi sociali, mentre non ci saranno aumenti per i primi due scaglioni. Per le amministrazioni che non eleveranno l’addizionale Irpef è prevista una riduzioni Irap, con la possibilità di azzerarla a partire dal 2014.
Novità anche sulla compartecipazione Iva, che rispetto alla precedente bozza di decreto prevede una previsione di riduzione meno rigida: la quota parte di Iva nelle casse regionali non sarà più staticamente individuata al 25%, ma calcolata con le regole attuali fino al 2013 in relazione a quanto devoluto alle Regioni e in funzione delle risorse Ue. A partire dall’anno successivo, invece, la percentuale verrà decisa dal Governo con il parere delle Regioni, al fine di assicurare il finanziamento per le spese essenziali.
Sarà introdotto un fondo perequativo per Comuni e Province gestito dalle stesse Regioni; viene confermato il sostegno agli enti e si introduce un nuovo indicatore del fabbisogno infrastrutturale per meglio ripartire le risorse finanziarie.
Infine, per finanziare sanità, istruzione, assistenza sociale e trasporto pubblico locale viene confermato il fondo di solidarietà tra Regioni, alimentato dall’Iva.