Non è solo la crisi a mettere in difficoltà le piccole realtà imprenditoriali italiane, ma anche l’annosa questione che affligge le nostre aziende: quella dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione alle che hanno fornito loro lavori e servizi.
Da un’indagine condotta da D.A.S. – compagnia specializzata nella tutela legale di Alleanza Toro – è infatti emerso che le piccole imprese e i liberi professionisti italiani sono i più strangolati dai crediti non riscossi in Europa.
L’Italia si conferma così il Paese peggiore da questo punto di vista, con tempi di pagamento alle Pmi che superano in media i sei mesi (186 giorni inclusi quelli di ritardo) e si allungano sempre di più.
Lo studio è stato effettuato in occasione del lancio sul mercato di Difesa Business – una linea di 10 prodotti dedicati che fornisce assistenza e consulenza legale per gli inconvenienti della gestione aziendale – e ha rivelato un paragone schiacciante ad esempio con gli altri Paesi, dove i pagamenti avvengono nell’arco di qualche giorno, solo in Grecia e Spagna ci vuole qualche mese (uno in meno dell’Italia).
Qualche esempio? In Finlandia e in Estonia il tempo medio di pagamento da parte della PA alle imprese è di soli 24 giorni, in Lettonia di 33, in Repubblica Ceca 35, in Germania 36 e nelle Isole Far Oer 39.
Ma in quanto a riscossione dei crediti l’Italia non è il fanalino di coda solo in relazione alla Pubblica Amministrazione, anche quando si tratta di pagamenti da parte di altre aziende nel nostro Paesi occorrono in media oltre 3 mesi (96 giorni inclusi quelli di ritardo). Fanno peggio solo la Spagna (98 giorni) e la Grecia (105 giorni), mentre in Finlandia sono necessari appena 27 giorni di attesa, con solo 7 giorni di ritardo sui tempi contrattuali fissati. Bene anche Norvegia (29), Islanda (34), Svezia (35) giorni e Germania (35 giorni).