Tira una brutta aria per le piccole e medie imprese italiane in cerca di prestiti bancari: guadagnandosi la maglia nera in Europa, le nostre banche elargiscono credito ma solo a tassi d’interesse elevati. Troppo elevati… addirittura insostenibili per le Pmi, soprattutto quando vengono concessi prestiti a breve termine.
È quanto emerge dallo studio della Cgia di Mestre , che ha analizzato i dati forniti dalla Banca Centrale Europea (BCE) in relazione ai prestiti con scadenza inferiore ad un anno.
Nello specifico il tasso applicato al mercato italiano, almeno nei primi cinque mesi del 2010, è in media pari al 3,75%, ovvero il 0.35% in più rispetto al resto d’Europa.
Il confronto è ancora peggiore se confrontato con alcuni Stati UE come l’Olanda, la Spagna e soprattutto la Francia. In questi tre paesi, infatti, il tasso applicato è rispettivamente 2,92%, 3,31% e 2,67%.
Meglio i tassi per i prestiti a lungo termine (con scadenza superiore all’anno) dove, al contrario, il nostro paese evidenzia un trend positivo: in questo caso, infatti, le banche italiane concedono prestiti con tassi del 2,78%, mentre la media europea raggiunge addirittura il 3,38%.
Una strategia, quella delle banche italiane, che tuttavia penalizza le microimprese, che nella maggior parte dei casi hanno bisogno di prestiti di breve durata per riuscire a coprire momentanee mancanze di cassa, magari in anticipo di alcune fatture ancora non pervenute.