Cambiano i parametri che l’Agenzia delle Entrate inserirà nel redditometro, lo strumento utilizzato dal Fisco per valutare il reddito dichiarato dai contribuenti. Secondo le ipotesi allo studio, entreranno in gioco quattro categorie di spese: tempo libero, mezzi di trasporto, abitazioni e voci restanti.
Seguendo i criteri utilizzati per gli Studi di Settore, il nuovo strumento coinvolgerà 40 milioni di lavoratori dipendenti.
A partire dai redditi dichiarati, su di essi verranno effettuate opportune verifiche prendendo in considerazione le spese sostenute, non solo dal singolo ma da tutto il nucleo familiare.
In pratica, il Fisco andrà a ricostruire la storia dei beni di proprietà del contribuente per stimare un reddito minimo presunto sul quale calcolare l’imposta da versare, prendendo in considerazione beni che finora non influivano sul calcolo del reddito.
In particolare saranno sotto tiro come le ristrutturazioni della casa, il possesso di macchine di lusso, le crociere effettuate, ma anche iscrizione a centri benessere, club, scuole esclusive, viaggi all’estero e la città in cui si vive.
L’obiettivo è dare maggiore forza allo strumento per contrastare l’evasione fiscale basata sul controllo incrociato tra dichiarazioni dei redditi acquisto di beni e servizi di lusso.
La novità è stata introdotta sulla base di alcuni test effettuati sulle dichiarazioni dei redditi, dai quali sarebbe emerso, ad esempio, che 97 mila contribuenti hanno in loro possesso autoveicoli costati più del doppio rispetto al reddito dichiarato.
La statistica rivela un 15% di lavoratori dipendenti, un 25% con reddito d’impresa, un 48% di lavoratori autonomi ed un 12% con redditi di altro tipo.