Dopo tante polemiche sembra ormai ufficiale l’addio al click day per l’ottenimento del bonus fiscale da parte delle imprese che investono in ricerca.
Un criterio che premiava la velocità di connessione internet piuttosto che il merito degli investimenti, e da tempo contestato dalle tante imprese beffate da questo meccanismo anche in altri ambiti.
Dopo l’accoglimento del ricorso di un primo gruppo di Pmi rimaste escluse dal click day del 6 maggio scorso, l’amministrazione finanziaria ha annunciato i lavori in corso per lo stanziamento in Finanziaria 2010 di 400 milioni di euro da destinare al bonus ricerca con nuove regole.
Una decisione che interessa circa 29mila imprese, quelle che hanno partecipato alla selezione di maggio e delle quali 17mila chiedevano solo il nulla osta per gli investimenti avviati prima dell’entrata in vigore del decreto anti-crisi del 29 novembre 2008 (gruppo A), mentre altre 12mila avevano effettuato investimenti dopo il 28 novembre 2008 per poi prenotare le nuove risorse appena rese disponibili (gruppo B).
Le nuove regole potrebbero prendere esempio dalle procedure sperimentate di recente per i rimborsi IRAP del 10%, riconoscendo alle imprese che rispettano i requisiti imposti dal bonus, un credito d’imposta in misura proporzionale.
Si terrebbe così conto della bontà delle istanze presentate, rispettando al contempo i vincoli di bilancio.
Sulle scelte tecniche che verranno adottate con il decreto interministeriale non si sa ancora nulla, anche se le ipotesi sono molte, c’è chi dice che verranno finanziate le sole imprese del gruppo A che avevano effettuato investimenti prima del 28 novembre 2008, chi ipotizza finanziamenti sia per il grupo A che per il gruppo B, chi pensa ad agevolazioni anche per investimenti effettuati dopo il 31 dicembre 2009. Insomma non rimane che attendere.