Nota integrativa e novità fiscali

di Nicola Santangelo

Pubblicato 17 Novembre 2010
Aggiornato 8 Maggio 2022 10:51

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Analisi di tutte gli obblighi normativi legati alla nota integrativa degli bilanci aziendali

Il contenuto della nota integrativa è stabilito dall’articolo 2427 del codice civile, tuttavia è bene tenere conto di altre importanti norme che hanno determinato cambiamenti significativi in materia.

Cerchiamo dunque di fare chiarezza individuando le singole disposizioni normative che hanno condizionato la nota integrativa degli ultimi bilanci, dagli accordi fuori bilancio alle più importanti novità fiscali sul tema.

Accordi fuori bilancio

Con il Dlgs 173/08 (in recepimento della direttiva 46/06), dal 2009 vige l’obbligo di indicare in nota integrativa qualsiasi informazione relativa a operazioni con parti correlate (ad esempio società controllate e collegate) e accordi fuori bilancio.

Nel primo caso bisogna citare importo, natura del rapporto e ogni altra informazione necessaria alla comprensione del bilancio qualora siano rilevanti e non siano state concluse a normali condizioni di mercato; nel secondo caso atti o accordi i cui effetti, non risultanti dallo Stato Patrimoniale, possono esporre la società a rischi o, al contrario, generare significativi benefici la cui conoscenza è utile per una più attenta valutazione della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico della società e del gruppo di appartenenza.

Ammortamento

L’ammortamento è un costo che va registrato anche se, nel corso dell’esercizio, il cespite non è stato interamente sfruttato o è stato temporaneamente utilizzato. Invece, è sospeso per i beni pluriennali che non verranno utilizzati per un lungo periodo o per quelli obsoleti o da alienare.

Pertanto, se nel corso dell’esercizio un bene è risultato inutilizzato per lunghi periodi per esempio a causa del ricorso alla cassa integrazione, è possibile ridurre o sospendere lo stanziamento della quota di ammortamento. In questo caso è necessario indicare in nota integrativa le motivazioni per cui si è ritenuto operare questa scelta. Tale indicazione è di fondamentale importanza soprattutto nel caso in cui si abbia necessità di giustificare all’amministrazione finanziaria la regolarità dell’operazione in base ai principi contabili.

Bilancio Xbrl

Il bilancio Xbrl non è fatto per essere compreso dalle persone per questo motivo è stata sviluppata la tassonomia, ossia la modalità di visualizzazione e stampa predefinita tecnicamente, chiamata renderizzazione, che prevede esclusivamente lo sviluppo dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico lasciando esclusa la nota integrativa.

Il file Xbrl costituisce il documento destinato a essere pubblicato nel registro delle imprese. Ciò significa che i prospetti di Stato Patrimoniale e Conto Economico saranno quelli in formato Xbrl fino alla disponibilità di una nuova tassonomia che includerà anche la nota integrativa.

Qualora, in casi del tutto eccezionali, si ritenga che la codifica Xbrl, attraverso la vigente tassonomia, non sia in grado di rappresentare in modo chiaro, veritiero e corretto la situazione aziendale occorrerà apporre in nota integrativa la dicitura «lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico sono redatti in modalità non conforme alla tassonomia italiana Xbrl in quanto la stessa non è sufficiente a rappresentare la particolare situazione aziendale nel rispetto dei principi di chiarezza, correttezza e veridicità richiesti dall’articolo 2423 del codice civile».

Moratoria debiti

La moratoria sui debiti delle Pmi alle imprese il beneficio della sospensione per dodici mesi della quota capitale delle rate di mutuo e di leasing immobiliare, interessando i finanziamenti a medio-lungo termine (durata superiore a 18 mesi ad eccezione dei finanziamenti pubblici).

In nota integrativa occorre evidenziare distintamente i debiti di durata residua superiore a cinque anni, con indicazione delle relative garanzie. Con la moratoria, l’originario piano di ammortamento subisce un allungamento. Per questo occorre fare attenzione ai mutui che originariamente rientravano entro il limite dei cinque anni poiché potrebbero adesso superare tale termine.

Il codice civile stabilisce, infatti, che devono essere indicati in nota integrativa l’ammontare dei debiti di durata superiore a cinque anni e di quelli assistiti da garanzie reali sui beni sociali, con specifica indicazione della natura delle garanzie e delle aree geografiche. Per quanto riguarda i leasing occorre dare atto che l’effetto moratoria ne ha diminuito i canoni.

Reti di imprese

Mediante le reti di imprese, più imprenditori si uniscono per accrescere la propria capacità innovativa e competitiva sul mercato. Il contratto redatto può prevedere l’istituzione di un fondo patrimoniale comune e la norma prevede che una quota di utile dell’esercizio – accantonato ad apposita riserva e destinato al fondo patrimoniale comune o ai patrimoni destinati all’affare per realizzare gli investimenti previsti dal programma di Rete – concorra alla formazione del reddito nell’esercizio in cui è utilizzato purché per scopi diversi dalla copertura di perdite. Gli utili destinati al fondo comune o al patrimonio destinato devono essere evidenziati in nota integrativa.

Servizi da revisori contabili

Negli ultimi bilanci, la normativa ha disposto di inserire in nota integrativa l’indicazione degli eventuali compensi percepiti dai revisori per lo svolgimento dei servizi diversi dalla revisione.

Le modifiche all’articolo 2427 del codice civile prevedono che, salvo che la società sia inclusa in un ambito di consolidamento e le informazioni siano contenute nella nota integrativa del relativo bilancio consolidato, nel citato documento devono essere riportanti anche l’importo totale dei corrispettivi: spettanti al revisore legale o alla società per la revisione legale di conti annuali; di competenza per gli altri servizi di verifica svolti; di competenza per altri servizi diversi dalla revisione contabile.