di Noemi Ricci
In un mondo sempre più interconnesso, emergono ogni giorno nuove minacce, talvolta sotto forma ingannevole: si tratta del cosiddetto “social engineering“.
Questa forma di attacco alla sicurezza informatica non si basa su complessi algoritmi o codici criptati ma sfrutta il lato psicologico delle persone e la loro fiducia.
Secondo il rapporto 2023 sulle violazioni dei dati di Verizon, il 74% di quelle perpetrate lo scorso anno coinvolgeva un elemento umano. Questo dato mette in evidenza quanto sia fondamentale affrontare seriamente questo tipo di crimine e, ancor più, quanto sia cruciale per le aziende investire nella formazione del personale come migliore strategia di difesa.
Cos’è il social engineering e come funzionano gli attacchi
Il social engineering è la capacità di manipolare le persone per ottenere informazioni riservate o costringerle a compiere azioni che mettono a rischio la sicurezza.
Questi attacchi si concentrano su singoli individui, sfruttando emozioni come la paura o l’urgenza. Queste tattiche possono assumere diverse forme ed è particolarmente insidiosa perché può colpire un gran numero di persone contemporaneamente.
Per mitigare queste minacce, è necessario un approccio complesso che combini tecnologia e consapevolezza. La formazione del personale sui vari tipi di attacchi di social engineering, fornendo esempi da situazioni reali, è essenziale per dotare le risorse umane presenti in azienda di strumenti adeguati per riconoscere e rispondere alle minacce in modo efficace.
Soluzioni software, come fornire filtri e-mail e tool anti-phishing, può contribuire a individuare contenuti dannosi prima che raggiungano le caselle di posta dei propri dipendenti e clienti.
La sensibilizzazione sui temi della Cybersecurity è fondamentale per creare una cultura di attenzione alla sicurezza. La formazione continua offre le conoscenze e le competenze necessarie per riconoscere e contrastare rapidamente i tentativi di social engineering.
Inoltre, la comunicazione tempestiva è cruciale, mantenendo aperto il canale di comunicazione con i clienti e condividendo informazioni sulle ultime minacce di social engineering. Questo rafforza la fiducia nei partner tecnologici che lavorano per proteggere gli interessi dei clienti.
Acronis, ha redatto un vademecum in 7 punti (a cura del Senior Director e General Manager Denis Cassinerio) in cui illustra i più comuni stratagemmi usati dai cybercriminali per manomettere dati e sistemi. Vediamoli in dettaglio per capire come proteggere al meglio i dati sensibili della propria azienda.