Secondo scaglione IRPEF
Il secondo scaglione di reddito diventa quello compreso tra 28.001 e 50.000 euro. Questo si traduce in un reddito mensile di circa 4.166 euro su 12 mensilità (3.846 euro circa in caso di tredici mensilità). Fino al 2021, questo scaglione copriva redditi fino a 55.000 euro, ma ora si è adattato a una nuova normativa fiscale. Nel 2023 era il terzo scaglione, mentre il secondo copriva i redditi tra 15.001 euro e 28.000 euro. Scaglione ora inglobato nel primo.
È importante notare che l’aliquota IRPEF corrispondente si applica solo sulla parte di reddito che eccede la soglia dello scaglione precedente. Questo significa che per la parte di reddito compresa tra 28.001 euro e 50.000 euro, si applicherà l’aliquota del 35%, mentre il reddito fino a 28.000 euro rimarrà soggetto all’aliquota del 23%.
Questa progressività nell’applicazione delle aliquote mira a rendere il sistema fiscale più equo, con chi guadagna di più contribuendo in proporzione maggiore. È fondamentale per i contribuenti comprenderne il funzionamento per pianificare in modo efficiente la propria situazione fiscale e sfruttare al meglio le opportunità di risparmio disponibili.
L’aliquota IRPEF da applicare alla parte di reddito eccedente resta quella del 35%, non più del 38% come avveniva prima del 2023.
Questa riduzione dell’aliquota ha comportato che una parte più piccola del reddito venisse soggetta a tassazione, portando potenzialmente a un notevole risparmio fiscale per coloro che rientrano anche oggi in questa fascia di reddito.
L’imposta massima che un contribuente può essere tenuto a versare in questa fascia di reddito prima della riforma era di 17.220 euro. Con l’attuale aliquota del 35%, l’imposta massima si è ridotta a 14.400 euro. Questo significa che anche se il reddito annuo raggiunge i 50.000 euro, l’imposta massima sarà limitata a questa cifra.
Questo cambiamento ha avuto un impatto significativo sul risparmio fiscale per i contribuenti che si trovano nel terzo scaglione di reddito. Grazie a una riduzione dell’aliquota e dell’imposta massima, è possibile mantenere una parte maggiore del proprio reddito e ridurre l’onere fiscale complessivo.