Riscatto laurea, anche agevolato: requisiti e condizioni
Il riscatto di laurea agevolato prevede su uno sconto dell’importo dovuto, ad alcune condizioni in base alle quali questa opzione non sempre si mostra conveniente, soprattutto se paragonata all’investimento in un fondo pensione.
La possibilità di riscattare fino a cinque anni anche non continuativi (compresi fra il primo e l’ultimo accredito), relativi a periodi non coperti da contribuzione, riguarda esclusivamente lavoratori iscritti a una gestione INPS, privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione.
Il riscatto agevolato (previsto dal dl 4/2019) non deve necessariamente riguardare periodi di studio successivi al 1995. Il riscatto agevolato della laurea può essere utilizzato per valorizzare ai fini previdenziali anche periodi antecedenti al 1996, se il lavoratore sceglie intermente il calcolo contributivo della pensione. Lo ha precisato la circolare INPS 6/2020.
Il costo del riscatto agevolato degli anni di università ha un ammontare uguale per tutti: circa 6.076 euro circa per ogni anno, prendendo come riferimento la rivalutazione dei minimali contributivi.
In pratica viene prevista la possibilità di effettuare l’operazione con le stesse regole di chi è ancora inoccupato, con uno sconto medio, rispetto al riscatto tradizionale, di quasi il 60% dell’onere (il risparmio dipende in realtà dall’ammontare dell’attuale retribuzione).
Gli oneri di riscatto versati sono deducibili dal reddito (comma 5-bis dell’articolo 2 dlgs 184/1997). Nel caso in cui riguardino una persone fiscalmente a carico, si applica invece la detrazione al 19%.