Quota 100 e quota 41: i penalizzati
Riassumendo, le novità rischiano di penalizzare i lavoratori che hanno almeno 18 anni di contributi entro il primo gennaio 1996, impedendo di valorizzare con il retributivo le mensilità versate successivamente al 1996.
Una sensibile riduzione dell’assegno previdenziale è probabile per chi ha beneficiato di aumenti salariali, fino al 9-10% per un 64enne con oltre 20 anni di contributi. Diversamente non vi sarebbero grandi perdite per coloro che hanno avuto carriere piatte e senza aumenti retributivi negli ultimi anni.
Ad essere penalizzati rispetto alle attuali regole sarebbero inoltre diverse categorie di lavoratori che oggi godono di specifiche agevolazioni, come l’accesso all’APe Social.
Penalizzati inoltre i lavoratori con periodi di cassa integrazione, potendo far valere per il raggiungimento degli anni contributivi solo due anni di contribuzione figurativa.