Cos’è Quota 103?
La pensione con Quota 103 è una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno maturato, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022 i requisiti prescritti dalla legge: 41 anni di contributi versati ed un’età anagrafica di almeno 62 anni.
Coloro che maturano il diritto ad accedere a Quota 103 entro l’anno, potranno comunque chiedere anche in futuro l’accesso a questa forma di pensionamento anticipato (il diritto si cristallizza).
Si tratta di una misura “ponte” che dovrebbe essere sostituita da nuove formule di flessibilità in uscita nella riforma pensioni 2024. Si stima che circa 48mila persone potrebbero beneficiarne.
Coloro che maturano i requisiti per la Quota 103 ma proseguono nel lavoro, potranno beneficiare di una contribuzione agevolata in busta paga, con uno sgravio del 10% circa.
Quali sono le limitazioni sul calcolo dell’assegno?
La pensione con Quota 103 non potrà superare i 2.850 euro lordi al mese fino a 67 anni, ovvero cinque volte la pensione minima. Una volta raggiunti i requisiti per la pensione di vecchiaia, si potrà ricevere l’importo effettivamente maturato, se superiore.
Attenzione però: grazie alla Legge di Bilancio, dal 1° gennaio 2023 la pensione minima è stata rivalutata, passando da 563,74 euro a 572 euro lordi mensili (per gli under 75, per chi ha superato quest’età è stata portata a 600 euro).
Quali sono le altre quote disponibili oltre alla Quota 103?
Restano valide la Quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021) e la Quota 102 (63 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022) per chi ha maturato i requisiti entro i termini previsti.