Come si accede all’APe Sociale?
L’APe Sociale è una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017. Si tratta di un’indennità di natura assistenziale a carico dello Stato erogata dall’INPS a soggetti che:
- risultino tra le categorie ritenute da tutelare (disoccupati, caregiver, invalidi almeno al 74%, addetti a mansioni gravose);
- abbiano compiuto almeno 63 anni di età;
- non siano già titolari di pensione diretta.
L’APe Social viene erogata dall’INPS, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o dei requisiti per la pensione anticipata. L’indennità massima è di 1.500 euro lordi al mese e non viene rivalutata in base all’inflazione.
Chi può accedere all’APe Social?
Per accedere all’APe Social nel 2023, i requisiti principali includono: avere almeno 63 anni di età e 30, 32 o 36 anni di contributi versati, a seconda della categoria lavorativa tra le quattro ammissibili. Le categorie in questione sono:
1. Disoccupati: Includono lavoratori licenziati, dimessi per giusta causa, risoluzione consensuale o a fine contratto a termine. Sono richiesti 30 anni di contributi.
2. Caregiver: Assistono un familiare con handicap grave da almeno sei mesi. Sono richiesti 30 anni di contributi.
3. Inabili al lavoro: con una riduzione della capacità lavorativa del 74% o più. Sono richiesti 30 anni di contributi.
4. Lavoratori con attività gravose: svolte per almeno 7 anni negli ultimi 10 o 6 anni negli ultimi 7. Sono richiesti 36 anni di contributi (o 32 anni per alcune professioni).
Ci sono sconti per le donne?
Per le donne, il requisito contributivo si riduce di un anno per ciascun figlio, fino a un massimo di due anni.
L’APe Social è compatibile con il lavoro?
L’indennità è compatibile con redditi da lavoro dipendente o parasubordinato fino a 8.000 euro annui e da lavoro autonomo fino a 4.800 euro annui.
Come si presenta domanda di APe Social?
La proroga dell’APe Sociale prevede l’applicazione delle disposizioni semplificate per la domanda di accesso anche nel 2023. È necessario presentare la domanda all’INPS entro il 31 marzo 2023 o il 15 luglio 2023. Le domande pervenute oltre queste date, ma entro il 30 novembre, saranno considerate solo se ci sono fondi disponibili.
A tal fine è utile ricordare che la Legge di Bilancio prevede un finanziamento di 64 milioni di euro per il 2023, 220 milioni per il 2024, 235 milioni per il 2025, 175 milioni per il 2026, 100 milioni per il 2027 e 8 milioni per il 2028.