AdI e SFL: quali incentivi per le aziende che assumono i percettori?
Le aziende sono al centro delle nuove misure per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa attraverso la partecipazione ad una rete che faciliti l’assunzione di persone svantaggiate.
Le aziende che aderiscono alla piattaforma di politiche attive del lavoro e contribuiscono all’inclusione sociale e lavorativa di fasce deboli e famiglie fragili, ovvero che assumono i beneficiari dell’Assegno di inclusione con un contratto di lavoro a tempo indeterminato ricevono incentivi come l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali per un massimo di 12 mesi, fino a un importo massimo di 8.000 euro all’anno, esclusi i premi e i contributi all’INAIL.
I datori che assumono con contratti a tempo determinato o stagionali, possono beneficiare di un esonero del 50% dei contributi previdenziali per un massimo di 12 mesi o per la durata del rapporto di lavoro, fino a un massimo di 4.000 euro all’anno.
Se il beneficiario dell’Assegno di inclusione viene licenziato nei 24 mesi successivi all’assunzione, il datore di lavoro dovrà restituire l’incentivo maggiorato delle sanzioni civili, a meno che il licenziamento non sia giustificato da una giusta causa o motivo.