Delocalizzazioni
In tema di delocalizzazioni vengono introdotte misure volte a promuovere la responsabilità sociale delle imprese e il dialogo sociale nella gestione di crisi industriali che prevedano la chiusura di una sede o struttura autonoma da parte di datori di lavoro rientranti in una determinata soglia dimensionale.
Viene fatto obbligo alle grandi aziende, non in crisi, in procinto di chiudere sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo situato in Italia, licenziando non meno di 50 persone, sono tenute a una comunicazione, di comunicare tale volontà almeno 90 giorni prima delle procedure di recesso collettivo, a ministero del Lavoro, Anpal, regioni, organizzazioni sindacali.
In più entro 60 giorni l’azienda deve predisporre un piano per limitare le ricadute occupazionali e delineare gli interventi di politica attiva finalizzati a garantire il ricollocamento dei lavoratori coinvolti e la valorizzazione degli asset industriali. In ogni caso i lavoratori interessati al piano potranno accedere alla Cigs e agli strumenti di politica attiva del lavoro.
In caso di mancato rispetto di questi obblighi il licenziamento sarà ritenuto nullo e l’azienda obbligata al versamento del doppio del contributo di licenziamento.