Pensioni
Incentivi per chi resta al lavoro
Una delle novità principali riguarda la detassazione e l’estensione del cosiddetto “Bonus Maroni“. Questo incentivo permette di riconoscere in busta paga la quota di contributi a carico del lavoratore a chi, pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento anticipato, sceglie di continuare a lavorare. L’ampliamento riguarda sia il pubblico che il privato, includendo i lavoratori che matureranno i requisiti entro il 31 dicembre 2025. Inoltre, le somme percepite saranno esenti dall’imponibile fiscale.
Opzioni di pensionamento anticipato
Il pacchetto previdenziale prevede la proroga per il 2025 di Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, mantenendo aperti i canali per il pensionamento anticipato. A ciò si aggiunge una nuova possibilità: il pensionamento a 64 anni attraverso il cumulo tra previdenza obbligatoria e complementare.
Nuovo limite ordinamentale nella PA
Nel settore pubblico, la normativa è stata aggiornata per armonizzare i limiti di età con i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia. È stata anche introdotta la possibilità di continuare a lavorare oltre i requisiti per il pensionamento anticipato, facilitando la permanenza dei dipendenti con esperienza consolidata.
Aumento pensioni minime
Per il 2025, le pensioni pari o inferiori al trattamento minimo saranno incrementate del 2,2%, seguite da un ulteriore aumento dell’1,3% nel 2026. Questi adeguamenti mirano a compensare il rallentamento dell’inflazione, che altrimenti avrebbe ridotto gli importi. Sono previsti aumenti aggiuntivi per pensionati over 70 in difficoltà economiche e per i beneficiari di assegno sociale.