Lavoratore con febbre o sintomi
In caso di lavoratori con febbre oltre 37.5° o di altri sintomi influenzali scatta l’obbligo per questi di:
- rimanere al proprio domicilio;
- chiamare il medico di famiglia.
Il datore di lavoro può legittimamente:
- sottoporre il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, al controllo della temperatura corporea;
- vietare l’accesso se tale misurazione darà esito superiore ai 37,5°.
Il lavoratore dal canto suo, se febbre e sintomi di infezione respiratoria, come la tosse, sorgono durante l’orario di lavoro, ha l’onere di:
- dichiarare immediatamente il proprio stato di salute al datore di lavoro, al suo responsabile ovvero all’ufficio del personale;
- procedere all’isolamento in un luogo lontano dai colleghi.
Nei casi in cui non si disponesse di locali da adibire specificamente all’isolamento, è possibile utilizzare aree delimitate, chiuse da porte e dotate di aerazione naturale dove il lavoratore possa rimanere il tempo strettamente necessario ad organizzare il trasporto in sicurezza al domicilio, secondo la procedura che preventivamente è stata predisposta.