di Noemi Ricci
La situazione economica e il mercato immobiliare e dei mutui, a dicembre 2023, risultano influenzati da diversi fattori.
Ad influire, negativamente, c’è soprattutto il rialzo dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione, la cui temporanea sospensione non ha prodotto effetti sugli spread delle banche, rendendo ancora difficili da ottenere i mutui casa per almeno tutto il 2024. C’è poi da considerare la riforma fiscale del Governo, che prevede una revisione dell’imposta sulle successioni e donazioni, con possibili effetti sul trasferimento di beni immobili tra parenti. Le incertezze politiche a livello nazionale e internazionale, infine, generano instabilità e sfiducia tra operatori economici e i consumatori.
Contesto economico, mercato immobiliare e mutui a dicembre 2023
Secondo le previsioni e i dati disponibili, ecco di seguito come si presenta il contesto.
- Il prodotto interno lordo (PIL) italiano è stimato in calo con ripresa prevista solo nel 2024.
- Il tasso di disoccupazione è salito al 12,5%, con maggiore difficoltà a trovare lavoro per giovani e donne.
- L’inflazione è salita al 3,2%, con riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e minore propensione al consumo.
- Il numero di compravendite residenziali è calato del 14,6% in un anno, soprattutto prime case e grandi città.
- Il prezzo medio delle abitazioni è sceso del 3,5% rispetto al 2022, con maggiore flessibilità dei venditori e minore disponibilità degli acquirenti.
- Il numero dei mutui per acquisto casa è calato del 18% rispetto al 2022, con riduzione del capitale erogato e aumento del rapporto loan-to-value.
- Il tasso medio dei mutui variabili è salito del 2,5%, quello dei mutui a tasso fisso del 3,2%.
- Il numero di surroghe (cambio mutuo con altro istituto di credito) è aumentato del 14% rispetto al 2022.
Come scegliere il miglior mutuo
La scelta di un mutuo adeguato, per l’acquisto della prima casa soprattutto, è di fondamentale importanza e può avere un impatto significativo sulle finanze personali a lungo termine. Ecco perché è essenziale effettuare una valutazione attenta delle proprie esigenze finanziarie e considerare attentamente pro e contro delle opzioni disponibili sul mercato:
- Impatto sul budget familiare: il mutuo rappresenta uno degli impegni finanziari più significativi che un individuo o una famiglia affronta. La scelta di un mutuo inadeguato può mettere a dura prova il bilancio familiare, influenzando la capacità di gestire altre spese essenziali e di risparmiare.
- Tassi di interesse e costi associati: la differenza tra un tasso di interesse più basso e uno più alto può tradursi in migliaia di euro di differenza nel lungo termine. Scegliere un mutuo con tassi di interesse competitivi e condizioni favorevoli può ridurre notevolmente i costi totali.
- Durata del mutuo: la durata del mutuo influisce direttamente sulle rate mensili. Selezionare una durata appropriata in base alle proprie capacità finanziarie può consentire di mantenere rate mensili gestibili e ridurre il rischio di difficoltà finanziarie.
- Flessibilità e opzioni di rimborso: alcuni mutui offrono maggiore flessibilità nei pagamenti, come la possibilità di effettuare pagamenti anticipati o modificare la periodicità dei pagamenti. Queste opzioni possono risultati di fondamentale importanza se si ha la necessità di adattare il mutuo alle variazioni delle proprie condizioni finanziarie.
- Aspetti fiscali: va ricordato che alcuni mutui offrono vantaggi fiscali. In particolare, gli interessi passivi e i relativi oneri accessori sono detraibili dall’IRPEF al 19%, se l’immobile viene adibito ad abitazione principale.
Durata del mutuo e piano di ammortamento
La durata del mutuo è un elemento chiave nella pianificazione finanziaria e la scelta tra durata breve e lunga deve essere basata sulle esigenze finanziarie personali e sugli obiettivi a lungo termine. La durata del mutuo, anche chiamata “ammortamento” o “periodo di rimborso”, influisce infatti sia sulle rate mensili che sui tassi di interesse. Vediamo come.
Rate mensili
Se si sceglie una durata più breve del mutuo, ad esempio 15 o 20 anni, le rate mensili saranno più elevate. Ciò accade perché il capitale viene ripagato più rapidamente, con rate meno diluite nel tempo, il che richiede pagamenti mensili più consistenti per coprire sia l’ammortamento del capitale che gli interessi.
Al contrario, se si opta per una durata più lunga, come 30 o 40 anni, le rate mensili saranno inferiori. Il pagamento del capitale avviene più lentamente e di conseguenza, le rate mensili sono più basse, anche se il costo totale del mutuo (dato dalla somma degli interessi che saranno stati pagati alla fine del periodo) sarà più elevato.
La scelta della durata del mutuo dovrebbe essere basata sulla capacità finanziaria del mutuatario:
- per chi ha una capacità di spesa maggiore, una durata più breve può essere preferibile se si desidera liquidare il debito più rapidamente e ridurre l’ammontare totale pagato in interessi;
- per chi ha una capacità di spesa minore, o prevede di dover affrontare altre spese, una durata più lunga può offrire maggiore stabilità e flessibilità finanziaria, con rate mensili più basse.
Tassi di Interesse
Solitamente, i mutui a breve termine tendono ad avere tassi di interesse più bassi, perché le banche sono più disposte a offrire condizioni favorevoli per periodi di rimborso più brevi, a fronte di un ridotto rischio che i tassi di interesse di mercato cambino significativamente nel breve periodo. Di conseguenza, i mutui a lungo termine possono talvolta avere tassi di interesse più alti.
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