Passo 1: Analisi dimensionale
Gestire internamente il ciclo attivo della fatturazione elettronica e autonomamente o affidarla ad un intermediario (CAF, commercialista o associazioni di riferimento)? Dotarsi di un nuovo software per l’emissione e la conservazione delle fatture elettroniche B2B o implementare semplicemente l’applicativo gestionale già in uso?
La risposta è: dipende. Dipende dalla dimensione del business, o meglio dal volume delle fatture emesse. La fattura elettronica per forfettari – imprese e autonomi che rientrano nel “regime di vantaggio” (di cui all’art. 27, commi 1 e 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111) o nel “regime forfetario” (di cui all’art. 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190) – difficilmente può comportare gli stessi volumi di quella di un’azienda, ma gli adempimenti a corredo sono identici.
Nella valutazione va anche considerato che la scelta di rivolgersi ad un intermediario avrà ovviamente un costo. Di contro, tutti i servizi offerti dall’Agenzia delle Entrate sono gratuiti. Tanto quelli per l’emissione (ciclo attivo) quanto quelli per la conservazione.