Stufe elettriche o a combustibile?
Prima di entrare nel dettaglio del confronto tra stufe è bene ricordare che questo tipo di soluzioni alternative al classico riscaldamento con i caloriferi è divisible in due grandi categorie: stufe elettriche e a combustibile. Vediamone brevemente le caratteristiche peculiari
Stufe Elettriche
Le stufe elettriche, quindi alimentate da una spina collegata alla rete elettrica domestica, possono a loro volta essere divise in due tipologie:
- a convezione: sono quelle basate su una resistenza elettrica (convettori, radiatori a olio e termoventilatori) , che produce calore, diffuso poi nell’aria;
- a irraggiamento: il calore viene diffuso attraverso raggi infrarossi (stufe radianti).
In entrambi i casi si tratta di stufe che “succhiano” parecchia energia, avendo di solito una potenza massima intorno ai 2000 W per i termoventilatori e 1500 W per quelle a irraggiamento. Il loro potere calorifero e un’utilizzo mirato può, tuttavia, renderle convenienti in alcune situazioni, rispetto ad accendere i termosifoni.
Stufe a combustibile
Le stufe a combustibile sono quelle che producono calore bruciando elementi come la paraffina o il Gpl. Sono più potenti di quelle elettriche, ma immettono nell’ambiente un piccolo quantitativo di sostanze inquinanti.
Non necessitano di essere collegate a una canna fumaria, ma a causa di tali residui di combustione sono indicate nei luoghi cui vi siano delle finestre e la possibilità di cambiare frequentemente l’aria.
Parecchia attenzione deve essere prestata alla sicurezza, quando si utilizzano stufe a combustibile: funzionando con una fiamma, devono essere tenute distanti da oggetti infiammabili, come tende, divani, tappeti e così via.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è l’umidità nell’aria che possono generare queste stufe, che può essere fonte di muffe insalubri.